Torna in presenza il ventinovesimo congresso di JRE. Tante le novità, dalle nomine alle iniziative solidali: ecco tutte le sorprese dell’edizione 2022.
L'evento
ll ventinovesimo anno per un’associazione è un traguardo importante, ma il congresso di quest’anno di JRE -Jeunes Restaurateurs d’Europe – Italia assume un valore simbolico particolarmente significativo, sia perché rappresenta la ripresa degli incontri in presenza dopo i due anni tragici per un comparto come quello della ristorazione, sia perché nel corso del convegno di Villa Petriolo a Cerreto Guidi sono state coinvolte anche le altre associazioni tra cuochi. E in un mondo di campanili e nicchie qual è la nostra Italia questo è un segnale forte. Il clou del contenuto, com’è giusto che sia, è legato all’ingresso dei nuovi soci: a questo proposito si sa che JRE Italia è un’associazione quanto meno guardinga e parsimoniosa sul fronte della selezione, accuratissima.
A testimonianza di tutto ciò c’è il dato delle richieste, 30, contro quello delle nuove nomine che sono state soltanto 4 (5 se consideriamo il numero dei giovani coinvolti). Una sola la quota rosa, rappresentata da Virginia Caravita che fa coppia, in cucina e nella vita, con Michele Castelli, approdati a Dimora Ulmo nella splendida Matera dopo essere stati reclutati insieme da Massimo Bottura per il suo ristorante di Istanbul. Da sud verso nord, saltando letteralmente a piè pari il centro, si arriva dal bravo Andrea Valentinetti e alla sua attività ormai ramificata in diverse offerte gastronomiche, tutte molto interessanti, e che vede il ristorante Radici (Terra e Gusto è il sottotitolo) a Padova come fulcro. Poi si sale a ovest, con Andrea Monesi della Locanda di Orta a Orta San Giulio, giovane cuoco che sa come maneggiare una cucina d’avanguardia nel contesto un bel palazzo storico. Infine, verso le montagne e in una regione stupenda ma non così ricordata per l’alta ristorazione (salvo felici eccezioni), Filippo Oggioni, che rappresenta la nuova, brillante vita del Vecchio Ristoro di Aosta.
Dalle parole introduttive del presidente Filippo Saporito, sorridente e commosso, emerge energia: “L’associazionismo, lo stare insieme, la condivisione, sono termini che userò tante volte. Sono stati due anni complicati in cui tutti abbiamo dovuto guardare in faccia la realtà. Se siamo ancora qui, lo dobbiamo a tutti i ragazzi del board e alle nostre riunioni su Zoom e ai professionisti che lavorano con noi e con lo stesso nostro spirito di amicizia e fratellanza. In due anni abbiamo fatto un sacco di cose, molte anche a causa di quello a cui abbiamo dovuto andare incontro. Così abbiamo scelto di fare domande proposte senza alzare la voce insieme ai nostri colleghi. Da qui è nato il progetto #FareRete, perché abbiamo capito che le cose vanno fatte con una voce unica.” Ecco che uno spazio è stato lasciato alle parole dei rappresentanti di Apci- Associazione Professionale Cuochi Italiani, Adg-Associazione italiana ambasciatori del gusto e Chic- Charming Italian Chef, impegnati insieme JRE Italia a sostenere la ristorazione italiana nelle sedi istituzionali.
JRE ha sempre avuto un’attenzione particolare al mondo della formazione: alle scuole alberghiere Maggia di Stresa e Artusi di Recoaro si unisce anche la nuova collaborazione con Alma a Colorno, con il coinvolgimento dei cuochi associati nella didattica che oltre a cucina e sala prevede anche elementi di imprenditoria della ristorazione. Il coinvolgimento di JRE è previsto anche in un altro progetto internazionale finanziato dal Programma Life dell’Unione Europea come Life Climate Smart Chefs JRE legato agli chef come promotori di diete che riducano l’impatto ambientale e combattano lo spreco alimentare. Significativo anche il progetto Tera, in tandem con Food Bank in Oncology – FBO, per creare una ‘banca’ di informazioni alimentari, con consigli e ricette studiati ad hoc dagli chef JRE e dedicati ai malati oncologici e alle loro famiglie.