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10 ristoranti romantici per la cena di San Valentino: i luoghi perfetti dove vivere un’esperienza gastronomica indimenticabile

di:
Marco Colognese
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Copertina ristoranti san valentino

Abbiamo selezionato per voi 10 locali ad alto tasso di romanticismo dove trascorrere la sera di San Valentino. Comun denominatore? Cucina ricercata, ambienti incantevoli, servizio impeccabile. E un’atmosfera che, da sola, vale il viaggio.

10 ristoranti per la cena di San Valentino

Prima o poi riusciremo tutti a convincerci che l’amore è un sentimento da celebrare ogni giorno. Amore permettendo, naturalmente. Il 14 febbraio sarà comunque un giorno speciale: San Valentino, protettore degli epilettici e patrono degli innamorati, ricorrenza si narra inventata per porre un freno alle immorali feste pagane dedicate al dio della fertilità Luperco e onorare solennemente, rivestendola di sentimenti cristiani, l’unione di coppia.

Crediti El Molin



Se è vero che a tutti (e chi è senza peccato scagli la prima pietra) scappa un sorriso, è altrettanto un fatto incontrovertibile che quel lunedì del secondo mese dell’anno 2022 molti ristoranti normalmente fermi per il turno di chiusura saranno eccezionalmente aperti per dare la possibilità a coppie e coppiette di festeggiare il loro sodalizio affettivo.

Crediti Casin del Gamba



E che luogo scegliere per farlo, se non uno di quelli che a seconda dei gusti e - di questi tempi - delle tasche, si può considerare romantico? Ricordando ancora una volta che un posto romantico rimane tale a prescindere da date simboliche e ricorrenze, abbiamo selezionato dieci locali che questa caratteristica la esprimono, ognuno con la sua peculiarità. Insieme, naturalmente, a una cucina di alto livello. Eccoli qua, da nord a sud.

La Speranzina a Sirmione (BS)



Nel suggestivo centro storico di Sirmione, fresca stella Michelin, un cuoco come Fabrizio Molteni per più di un decennio a fianco del maestro Gualtiero Marchesi, una carta dei vini strepitosa e una sorridente accoglienza con i fiocchi che il patron Stefano Giordani riserva a tutti gli ospiti. Basta così? A dire il vero qualcosa ancora c’è, qui a La Speranzina, letteralmente sul lago di Garda con una vista incantevole, interni eleganti e tre splendide suite per chi volesse passare una notte con lo sciabordio rilassante dell’acqua come sottofondo. La cucina non può che essere raffinata e la descrizione che ne fa Molteni è precisa e diretta: Il mio stile è pulito, senza fronzoli, fatto di elementi semplici che mescolati insieme esplodono”Tutte le carte in regola per una perfetta sosta romantica.

Via Dante, 16, 25019 Sirmione BS

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Tilia a Dobbiaco (BZ)



Da qui a Cortina d’Ampezzo in bicicletta il percorso è stupendo, specie d’estate; anche l’Austria è a due passi da questa cittadina avamposto della Val Pusteria nota anche come la “Porta delle Dolomiti”. Poco fuori dal centro, nel meraviglioso parco dell’ex Grand Hotel, c’è il ristorante di Chris Oberhammer, cuoco eclettico e dal sorriso onnipresente.


L’ambiente è unico nel suo genere, perché il locale, con la sua piccola sala calda ed elegante, è all’interno di una struttura di vetro e acciaio molto suggestiva che dà quasi la sensazione di mangiare all’aperto. Chris è un ottimo cuoco con una formazione internazionale e una stella Michelin: i suoi piatti, con ingredienti altoatesini e stile francese sono belli da vedere e buoni da mangiare; non manca, naturalmente, una bella carta dei vini.

Via Dolomiti, 31/b, 39034 Dobbiaco BZ

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El Molin a Cavalese (TN)



Ben prima che nascesse il grande movimento della cucina scandinava, Alessandro Gilmozzi nel suo silenzio operoso studiava fermentazioni e i prodotti delle sue montagne; girava (e gira ancora) per boschi in cerca di erbe, licheni, fiori, muschi, pigne. Qualunque elemento può trasformarsi in ingrediente, purché governato da una tecnica frutto di anni di ricerca e formazione che Alessandro pratica ancora regolarmente.


Ma la cosa bella è che El Molin, il suo locale, è un magnifico esempio di recupero esemplare dell’ultimo rimasto tra i quarantotto mulini di Cavalese, con un ambiente di rara bellezza e calore, tra pietra, scale in legno e romantici tavoli raccolti. Come si mangia? La stella Michelin è stretta e due sarebbero il giusto coronamento di una cucina in cui complessità, armonia e gusto viaggiano all’unisono insieme a una cantina di grande profondità.

Via Muratori, 2, 38033 Cavalese TN

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Casin del Gamba ad Altissimo (VI)



Casin del Gamba è un luogo del cuore. O meglio, lo diventa inevitabilmente nel momento in cui si fa la conoscenza di Daria, Antonio e Luca, dopo essere arrivati - una curva dopo l’altra - sul crinale della montagna tra la Valle dell’Agno e quella del Chiampo. È bellissimo, quassù, dentro un antico casino di caccia che la famiglia Dal Lago ha reso nel tempo un nido d’altura caldo e accogliente in mezzo al verde dei boschi. Questo accade dal 1976 e il ristorante è la stella Michelin più longeva di tutta la provincia di Vicenza.


La cucina, va da sé, è eccellente, si basa soprattutto sui prodotti locali: erbe, funghi rari, tartufo scorzone, la selvaggina e le famose lumache ‘dormienti’. I piatti sono una delizia, tendenti al classico e realizzati con tecniche moderne: gusto e leggerezza al massimo. E in più c’è una gran cantina.

Località Roccolo Pizzati, 1, 36070 Altissimo VI

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Osteria del Povero Diavolo a Torriana (RN)



Torriana è un altro di quei posti in cui mai si arriverebbe per caso. Il litorale, con la sua confusione d’estate e la sua malinconica bellezza d’inverno, si può guardare da lontano. Sotto uno sperone di roccia, maestoso e affascinante, c’è l’Osteria del Povero Diavolo. Che tanto osteria non è, con la sua storia di grandi passaggi gastronomici onorata adesso in modo egregio da Giuseppe Gasperoni.


Se la cucina - originale, buonissima e ispirata a un intelligente rinnovamento della tradizione romagnola - ormai porta la sua firma da un po’, l’ambiente è rimasto quello. Essenziale, di quell’eleganza rustica che per una serata a due è l’ideale. Meglio ancora se ci si ferma a dormire in una delle confortevoli camere ai piani di sopra, anche perché la colazione è un altro piccolo spettacolo di gusto.

Via Roma, 30, 47825 Poggio Torriana RN

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Atman a Lamporecchio (PT)



Villa Rospigliosi è un’antica dimora estiva nel verde dei colli pistoiesi, fatta realizzare nel XVII secolo da Clemente IX, unico pistoiese tra i papi: imponente, di una bellezza austera all’esterno e di grande valore artistico all’interno. Al piano seminterrato, in quelle che erano le antiche cucine, le sale di Atman, il ristorante di Marco Cahssai. Non spaventatevi, però, perché gli ambienti, dai soffitti alti, sono luminose e offrono tavoli intimi e raccolti. Cuoco dall’intelletto fine e dalla mano felicissima, Marco è capace di esaltare come pochi la selvaggina e tutto ciò che di verde offrono le campagne intorno alla villa. Un istinto perfettamente governato il suo, in cui l’armonia gustativa si ritrova sempre al centro del piatto: per questo i suoi percorsi valgono ogni boccone. Ancora, la cantina, di notevole profondità.

Via Borghetto, 1, 51017 Loc. Spicchio, Lamporecchio PT

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Il Tiglio a Montemonaco (AP)



La stessa vita di Enrico Mazzaroni, prima dottore di ricerca in giurisprudenza e poi folgorato sulla via della cucina, è una storia di resistenza romantica, con il suo Tiglio raso al suolo dal terribile terremoto del 2016, la riapertura al mare e il ritorno tra le sue amatissime montagne, sempre con Gianlugi Silvestri ottimo padrone di casa sorridente e sornione. Isola di San Biagio, frazioncina di Montemonaco, richiede un po’ di tempo per essere raggiunta, ma la meta vale il viaggio. Sia perché in quello che è ancora agriturismo si trova una cucina di altissimo livello, con invenzioni creative supportate da tecnica e raro senso del gusto, sia per un affascinante ambiente di grande calore che accoglie e coccola come pochi. A proposito, ci si può anche fermare a dormire. E l’aria del mattino, quassù, ha un profumo unico.

 Localita' Isola Di San Biagio, 63048 Montemonaco AP

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Enoteca La Torre a Roma



Roma è una città che da sola può regalare emozione anche nei suoi angoli meno noti. Come accade passeggiando sul Lungotevere delle Armi per raggiungere Villa Letizia, piccolo albergo di charme della famiglia Fendi a due passi dal centro della città eterna. Enoteca La Torre, con un nome del genere non può certo non avere una gran carta dei vini, ma la sala è un vero spettacolo, di giorno luminosissima e sfarzosa, di sera elegante meta dalle luci soffuse.


Ai fornelli il campano Domenico Stile, cuoco dai trascorsi significativi: ha lavorato infatti da Alinea a Chicago, con Massimo Bottura, da Vissani e Nino Di Costanzo. La sua cucina è classica, esteticamente molto bella da vedere, di tecnica ineccepibile e di estrema piacevolezza: proprio come il luogo dove si esprime.

Lungotevere delle Armi, 23, 00195 Roma RM

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Pasha a Conversano (BA)



Un patron di grande spessore come Antonello Magistà, persona notevolmente affabile e con un’innata predisposizione all’accoglienza, fa già molto. In più al Pasha di Conversano c’è la ricercatezza di un ambiente dall’eleganza briosa che si trova all’interno dell’antico seminario vescovile. Volte in tufo, oggetti d’arte classica e contemporanea, pezzi del ‘600 perfettamente restaurati che rendono il contesto estremamente originale e unico nel suo genere.


Insomma, tutti gli ingredienti per un’esperienza indimenticabile, soprattutto se si considera che la cucina di Antonio Zaccardi, per molto tempo a fianco di Enrico Crippa ad Alba, è un felicissimo insieme di alta tecnica d’avanguardia e ingredienti della tradizione pugliese che si traducono in piatti di estrema qualità.

via Morgantini 2, 70014 Conversano BA

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MEC a Palermo



Lo spettacolo architettonico e artistico della maestosa cattedrale di Palermo è proprio di fronte a Palazzo Castrone, elegante edificio del XVI secolo. Al primo piano c’è il MEC, acronimo che sta per ‘meet, eat, connect’, originale contenitore voluto dal patron Giuseppe Forello, appassionato collezionista e presidente della fondazione Jobs.


Convivono quindi insieme, in un contesto particolarmente raffinato, un museo dedicato alla rivoluzione informatica e alla storia di Apple e il ristorante la cui cucina è nelle mani del bravo Carmelo Trentacosti, il quale propone piatti in cui materie prime, tecniche e riusciti cromatismi creano sensazioni gustative decisamente riuscite. Un luogo fuori dal comune, ma senza dubbio particolarmente adatto anche a una cena di alta qualità a lume di candela.

Via Vittorio Emanuele, 452, 90134 Palermo PA

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Foto per gentile concessione dei ristoranti citati

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