Abbiamo chiesto ai cuochi più bravi d’Italia insigniti con tre stelle Michelin, di consigliarci tre indirizzi: ecco le loro risposte.
I Ristoranti
Massimiliano Alajmo – Le Calandre
Massimiliano Alajmo: “Mi vengono in mente la Folperia in Piazza della Frutta a Padova, con la sua perfetta cottura del polpo; il ristorante Europeo Mattozzi a Napoli e A’ Cava a Rosolini. Tutti indirizzi con caratteristiche diverse. Alfonso Mattozzi fa anche una pizza che non vende ma regola, ha un forno dell’800. Incarna l’aristocrazia nel servizio, questo tono partenopeo d’altri tempi, in un locale anonimo dall’esterno, dove alla fine si canta. E in tavola arrivano specialità tipiche ben eseguite. Maurizio Massa dal canto suo è un talento straordinario di rappresentazione concettuale della sicilianità selvaggia, molto bella. A ‘Cava è un ristorante pizzeria molto carino, con la pizza del fratello in linea con la cucina, buonissima”.
Massimo Bottura – Osteria Francescana
Massimo Bottura: “I miei tre ristoranti sono Massimiliano Poggi Cucina a Trebbo, Da Gorini a San Piero in Bagno, la Franceschetta 58 di Francesco Vincenzi a Modena”.
Enrico e Bobo Cerea – Da Vittorio
Chicco Cerea: “Dico Serica a Milano, La Madia a Licata, Wicky’s a Milano. Perché amo la cucina orientale”.
Enrico Crippa – Piazza Duomo
Vincenzo Donatiello: “I nostri nomi sono la Repubblica di Perno, per la grande proposta tradizionale e il ripescaggio di piatti dimenticati o rari operato da Marco Forneris; la Ciau del Tornavento, per il mix di attenzioni, classicità e territorio, la vista e la cantina mozzafiato, che ne fanno un must di Langa; le Calandre, non solo un ristorante, ma il punto culminante di un’impresa familiare che dalla provincia ha conquistato il mondo grazie a Massimiliano, talento fra i più puri d’Italia, e Raffaele, abilissimo nel selezionare fuoriclasse; Dal Pescatore infine, un pezzo di storia della cucina italiana, che non ha mai riposato sugli allori. È il ristorante, grazie alla cucina intramontabile e a una delle più grandi accoglienze del mondo”.
Riccardo Monco – Enoteca Pinchiorri
Riccardo Monco: “Consiglio il Bistrot di Forte dei Marmi dell’amico Andrea Mattei, per la cucina contemporanea di mare e la capacità di rinnovarsi nel tempo; Cammillo a Firenze, una trattoria toscana d’altri tempi, con grande ricerca sulla materia prima; Moi Omakase a Prato, un angolo di Giappone dove lo chef trasmette tutta la sua passione”.
Norbert Niederkofler – St. Hubertus Rosalpina
Norbert Niederkofler: “Sono Steakhouse L’Fanà a La Villa per la carne alla brace, Maso Runch a Badia per la tradizione altoatesina, Scotoni a San Cassiano come rifugio. All’estero Frantzen a Stoccolma, Orana ad Adelaide, Boragò a Santiago del Cile”.
Niko Romito - Reale
Niko Romito: “Restando in Abruzzo, consiglio la Zattera, per una cucina classica di pesce sul lungomare di Pescara est, verso Francavilla e la costa dei trabocchi; la Taverna de li Caldora a Pacentro, che si distingue da 20 anni per le migliori materie prime del territorio e per l’ottima cucina abruzzese in uno dei borghi più belli d’Italia; la Vecchia Marina di Roseto degli Abruzzi, infine, il cui punto di forza sono le materie prime di eccellenza. Ogni mattina i pescatori consegnano al ristorante il pesce appena pescato”.
Famiglia Santini - Dal Pescatore
Antonio Santini, Dal Pescatore: “Ci siamo consultati e abbiamo scelto tre ristoranti fondamentali per la nostra formazione, che ci hanno anche omaggiato di una loro ricetta per un nostro libro: Restaurant Paul Bocuse, Maison Troisgros e Auberge de l’Ill”.
Mauro Uliassi - Uliassi
Mauro Uliassi: “Mi viene in mente l’Arcade a Porto San Giorgio, con Nikita sempre più bravo in chiave gourmet, meritevole di un riconoscimento ufficiale anche grazie alla sala e alla cantina; a Senigallia Nana Piccolo Bistrò, Vino e Cibo e Sepia by Niko. Si tratta di esercizi molto diversi l’uno dall’altro, con una proposta rispettivamente più tecnica e internazionale, tipica senigalliese, siciliana con grande estro nel dosare le spezie e il dolceforte”.
Heinz Beck – La Pergola
Infine Heinz Beck consiglia: "Pepe in grani a Caiazzo, Zia Restaurant a Roma e Monastero Santa Rosa a Conca dei Marini, Costiera Amalfitana."