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Non solo Toscana e autoproduzione: torna la cucina di Marcello Corrado all’Osteria Perillà di Rocca d’Orcia

di:
Redazione
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perilla copertina

, ma anche con una proposta à la carte. Non manca una vasta offerta di vini. Il tutto sarà servito nel delizioso dehors.

La Notizia

L' Osteria Perillà, 1 stella Michelin, guidata dallo chef Marcello Corrado ha riaccolto i propri ospiti nella splendida cornice di Rocca d’Orcia. Nel pieno rispetto delle norme per la tutela della salute e della sicurezza determinate dall’attuale pandemia. L’osteria aperta da sabato 1° maggio, torna a deliziare i palati dei clienti nel delizioso dehors circondati dalla bellezza del borgo medievale.

In questa fase la riapertura riguarderà solo il fine settimana e nello specifico sarà possibile godersi la cena il venerdì, il sabato il locale sarà aperto a pranzo e cena e la domenica verrà effettuato solo il servizio per il pranzo.


Un’osteria moderna nata come costola del Podere Forte, l'azienda biologica e biodinamica, modello di ecosostenibilità dell'Ing. Pasquale Forte, microcosmo perfetto e luogo d’elezione per recuperare la tradizione agricola e vitivinicola valdorciana. Lo chef Corrado e il ristorante si collocano perfettamente in questo sistema virtuoso come espressione di una filosofia che racconta il territorio, esaltandone le bellezze e i suoi “frutti”.

Con la riapertura lo chef propone, nel pieno rispetto della stagionalità, due degustazioni diverse “Qui” e “La” che lasciano spazio a sapori concreti, netti e decisi che arricchiscono il palato di gusto piuttosto che alleggerire. “Qui” è il menu che celebra la carne con 5 portate e il dolce a 85€. Tra i piatti Tataki di capriolo, ciliegie sott’aceto, latte di mandorle, asparagi e foie gras, Cappellacci di coda alla vaccinara, sedano rapa e parmigiano stagionato 24 mesi, spicca il Petto d’anatra Podere Forte, agretti e miso servito in due “versioni” come petto rosolato, a cui si aggiunge la coscia in terrina con crema di miso bruciato e il brodo di miso.


Il menù "La" con 5 portate e il dolce a 95€ soddisfa gli amanti del pesce, con l’Anguilla laccata alla soia, tuberi e radici, Trancio di rombo selvaggio al B.B.Q o il Carciofo quasi alla Romana solido e liquido con guancia di coda di rospo e salsa al prezzemolo, un piatto quest’ultimo che racconta la storia dello chef perché il carciofo è campano come Marcello Corrado ma è cotto quasi alla romana perché ha vissuto e lavorato per tanti anni nella capitale. 

Resta anche il menu À la Carte che consente una scelta di due portate a piacere dai due menu con, per chi non sa rinunciare al dolce, l’aggiunta del dessert.


Una proposta, quella di Corrado, non necessariamente regionale che si avvale dei prodotti bio che nascono al Podere Forte. Ne nasce la cucina "che gli piace fare", istintivamente meridionale, ma anche di contaminazioni, realizzata con le eccellenze del luogo. La “toscanità” della cucina dello chef sta tutta nella scelta di materie prime pregiatissime.

Ricca anche la carta dei vini, che comprende – oltre a etichette locali, nazionali e internazionali coerenti con la scelta biodinamica - i vini di Podere Forte, come Petrucci Melo e Petrucci Anfiteatro, Sangiovese 100%, divini in abbinamento alle carni.  Il Petruccino intenso, con evidente sapidità e mineralità e il Guardiavigna, dal nome della torre che segna il punto più alto del Podere, strutturato, che restituisce il sole e i profumi della Toscana più bella.

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