New York ha il suo primo chef stellato di colore: si chiama Charlie Mitchell e cucina al Clover Hill di Brooklyn Heights. Partito dal basso, googlando ristoranti online nell’area della metropolitana, si è poi affinato con Daniel Humm. “Non avrei mai pensato di poter essere il primo”, ha dichiarato.
La notizia
Il 2022 è stato un anno magico per Charlie Mitchell, che ha incassato al tempo stesso la stella per il ristorante Clover Hill, di cui è comproprietario, e il premio Michelin per il migliore giovane chef di New York. Riconoscimenti storici, visto che è la prima volta per uno chef di colore in città e la seconda nel paese. Ma c’è già un’altra candidatura di prestigio: quella a chef emergente per la James Beard Foundation, dove è semifinalista.Nato e cresciuto a Detroit, come tanti Mitchell è stato contagiato dalla passione per la cucina di sua nonna. “Penso che a colpirmi di più, sia stato il modo in cui preparava il pesce fritto intero, tipo branzino. Sempre con la testa”. Dopo qualche mese di scuola di cucina, ha preferito passare alla pratica cercando impiego su internet. “Sono finito a googlare ristoranti nell’area della metropolitana. Così ho trovato il mio primo lavoro. E lì mi sono detto che amavo il modo in cui cucinavano, che fosse così professionale, usando ingredienti che non avevo mai avuto per le mani e che nessuno mi aveva insegnato a trattare”.
Eccolo quindi affinarsi nientemeno che da Eleven Madison Park, prima di salire al rango di chef un anno fa al Clover Hill, appena aperto, subito incaricato della stesura del menu degustazione da otto corse e della creatività, incardinata sui migliori prodotti locali e stagionali. “So che è impegnativo, ma cambiamo sempre qualcosa o cerchiamo comunque di far sì che ogni piatto diventi la migliore versione di se stesso. Tanto che possiamo modificarlo ogni giorno per due settimane, se dobbiamo, fino a farlo assomigliare al piatto perfetto”.
Per Mitchell è un sogno diventato realtà. “Ho sempre voluto radicarmi qui ed essere uno chef serio a New York. Era il mio obiettivo. Ma l’annuncio è stata una sorpresa totale, sono rimasto impressionato. Ne sono già passati tanti, si presume sempre che ci sia stato qualcuno in precedenza. Non avrei mai pensato di poter essere il primo o il secondo, soprattutto a New York”. La spiegazione del suo record, dice, starebbe negli orari di lavoro e nei salari di ingresso, meno attraenti che in altri settori. “Conta che i miei ospiti pensino di avere speso bene il loro denaro e che siano eccitati o ispirati dal cibo. Questo è importantissimo per noi”.
Fonte: today.com
Trovi qui l'articolo cliccabile