Nata a Kampen, Paesi Bassi, il 11 maggio 1971, Thérèse Boer-Tausch ha presto sviluppato un interesse per l’ospitalità: all’età di 14 anni seguì una formazione alla Middelbare Hotelschool di Zwolle, dove affinò la sensibilità verso il servizio e l’abbinamento cibo-vino.
La sua prima esperienza professionale la porta a lavorare nel ristorante della scuola alberghiera e a servire nei fine settimana. In un incontro casuale in discoteca con lo chef Jonnie Boer, allora 22enne, inizia un sodalizio personale e professionale che segnerà la carriera di entrambi.
Nel 1990 Thérèse entra a far parte del team di De Librije come hostess e sommelier: qui, in breve tempo, si distingue per la competenza nel proporre abbinamenti e per l’attenzione al dettaglio del servizio. Nel 1994 consegue il titolo di SVH Wijnmeester e nel 1995 quello di SVH Meestergastvrouw, riconoscimenti della Stichting Vakbekwaamheid Horeca (SVH) per l’eccellenza in sala.
Nel 1993, insieme a Jonnie e con il supporto della banca, acquista il ristorante e ne diventa l’anima della sala e del vino. Sotto la loro gestione De Librije otterrà la prima stella Michelin nel 1993, la seconda nel 1999 e la terza nel 2004.
Tra i momenti chiave della sua carriera si segnala il lancio della sua linea di vini “Kus van Thérèse” (“Kiss of Thérèse”) nel 2009, che ottiene riconoscimenti internazionali, tra cui medaglie d’argento all’AWC Vienna.Parallelamente supporta la definizione dell’esperienza ospitalità: la sala non è solo servizio, ma ambiente sensoriale. In un’intervista ha affermato: «L’attenzione ai piccoli gesti fa sentire l’ospite protagonista».
La sua filosofia professionale si fonda sul rispetto della materia prima, sull’abbinamento consapevole e sull’accoglienza personalizzata: credendo che la cucina dialoghi con la sala, ha contribuito a rendere De Librije un modello di “fine dining” integrato. Ad esempio, nella recensione della guida Michelin si legge: «Servizio esemplare da parte di un team in sala guidato da Thérèse, professionista che sa perfettamente quali abbinamenti valorizzano i piatti».
Sul piano umano, ha affrontato diverse sfide: conciliare l’intensa vita professionale con la famiglia – ha due figli, un figlio e una figlia – e con la gestione del gruppo che ruota attorno al ristorante, all’hotel e alla scuola di cucina.Ha collaborato attivamente con giovani professionisti della sala e del vino, tenendo workshop e mentori per sommeliers emergenti.
Tra i riconoscimenti, la Medaglia d’Onore della Città di Zwolle nel 2008, conferita dal municipio in riconoscimento del contributo al territorio e all’ospitalità locale.
Grazie al suo lavoro, insieme al marito Jonnie (scomparso il 23 aprile 2025), ha contribuito a fare di De Librije non solo un ristorante tre stelle, ma un’istituzione ospitale capace di armonizzare cucina, vino e accoglienza.
Barbara Agosti hails from Piedmont but was born in Novi Ligure. She began her career by opening the restaurant "La Brenta Rossa," located in a charmingly renovated farmhouse in her hometown. Barbara is a passionate advocate of organic cuisine, and her outstanding results led her to consult in the United States and Corsica. Later, she moved to Rome, where she continued to work as a consultant and created various culinary lines for a downtown restaurant, eventually becoming a chef.
After, she opened the restaurant "Zum" (which stands for Sugar, Eggs, and Mascarpone), where she offers numerous variations of tiramisu. Her love for savory cuisine and the versatility of eggs led her to open "Eggs" in 2017, a small bistro located in Rome's Trastevere district. This project arose from a collaboration between "Zum" and the blog Puntarella Rossa. The restaurant's menu features dishes prepared with eggs from certified farms, such as Le Camille, Peppovo, and Fattoria Le Macchie di Paolo Parisi. In May 2018, the restaurant expanded and changed location, incorporating "Bio Orto Eggs," a section of Arianna Vulpiani's Bio Farm with 100% organic egg production.
In 2020, Barbara was named among the top ten chefs for perfect carbonara preparation by Gambero Rosso, one of the most distinctive and debated dishes in Italian cuisine, securing the fifth position. The chef uses the original recipe published in 1954, but her establishment stands out for its "carbonara menu," entirely dedicated to the iconic dish of Roman cuisine.