Dove mangiare in Italia Semplici con stile

Mesté, l’enoteca con cucina “senza fronzoli” dove spendi il giusto a Milano

di:
Martino Lapini
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copertina meste

Da tre anni un punto fermo per i milanesi: se volete mangiare di gusto spendendo il giusto andate da Mesté, dove alla ricca offerta di vini si affianca la schiettezza della cucina regionale italiana.

Mesté- Vini e Fornelli

Il locale


Dietro l’Esselunga di Ripamonti a Milano, intorno alla quale c’è sempre un via vai mica male, c’è un’isoletta felice in che manco sembra la city. Esteticamente non è così gradevole, ma la disposizione degli spazi urbani la rende quasi lo snodo di un borgo, piuttosto che quello di una metropoli. In questo quartiere sudista c’è Mesté, che potremmo definire enoteca con cucina o anche moderna osteria.


Pochi tavoli, un bancone di legno e una ricerca che si insinua nella stratosfera dei vini artigianali/naturali. C’è anche uno spazietto esterno molto carino che da primavera, e con più luce, diventa un epicentro sociale di quartiere.


A mandare avanti la baracca, c’è gente del mesté, come direbbe un milanese. Marco Bonardi in cucina, a realizzare piatti che non osano mai uscire di stagione, e se lo fanno prima chiedono, ma che escono volentieri dai confini lombardi. Il risultato è la schiettezza della cucina regionale italiana, realizzata da un cuoco che da quando era ancora un pischello aiutava nell’attività di famiglia, quella storica Gastronomia Bonardi per cui viale Umbria non è solo uno dei viali dove passa la 91. Dall’altra parte della barricata, ad accogliere e servire, Daniele Santangelo, da dieci anni gran mescitore di vini con esperienze da Vinoir, Panificio Davide Longoni, Hic Enoteche e Vineria Eretica.


Nel 2019 Marco e Daniele si mettono in proprio, chissà se coscienti della loro totale complementarietà caratteriale. Marco taciturno, Daniele l’esatto contrario. Se dovessimo dire che vino sono, nessun dubbio: Marco è nebbiolo fermissimo piemontese, Daniele un rifermentato. I piatti per fortuna parlano, pure diverse lingue, tutte molto apprezzate.


I piatti


L’ingresso del Vitello tonnato con salsa all’Antica è avvolgente. Il vitello di color rosa intenso, quindi non troppo cotto e quindi per niente secco, racchiude a mo’ di polpetta la salsa tonnata. Nocciole spezzate a rendere l’atmosfera un po’ più croccante.


Le Chitarre di “Pasta Fra” con ragù al coltello di pecora brianzola sono il piatto (s)bauscia della serata. La pasta arriva dal quartiere ticinese di Milano, fatta così bene da Paolo e Francesca (Pasta Fra) che anche Dante li avrebbe spostati in Purgatorio, da quanto le corde di chitarra fresche prima trattengono e poi rilasciano. Il ragù di pecora è un consesso di succulenza al dettaglio che ancor non m’abbandona.



Di nuovo in Piemonte con i Capunet di verza e maialino, pomodoro e crema di parmigiano. Qui le regioni, anche se ospiti, sembrano padrone di casa. Finiamo in bellezza la parte salata con una ricetta siciliana mai assaggiata prima: la Frascatula sicula di polenta e cime di rapa, un piatto antico fino all’antica Roma, che ha la sua caratteristica nella cottura di farine di cereali poveri nell’acqua dove precedentemente sono state cotte delle verdure.



Mesté è cucina messa in mescita con il vino. Dominano i vini artigiani e naturali, dominano anche le etichette che Daniele si è fatto fare ad hoc da alcuni vignaioli. Noi abbiamo assaggiato le sue due barbera, la prima più fruttata e compagnona, la seconda con più esperienza e meno giovialità sulle spalle. Il vino più interessante della serata è stato il Cataratto biodinamico Gorgone dell’azienda agricola Gaudioso, una spremuta di arancia amara ridotta per ore al sole con frangenti di sapidità che citano il cappero, un condensato di Sicilia insomma.


La Crostatina con ricotta di Seirass e albicocche del Vesuvio in condivisione accompagna ai saluti. Agli arrivederci meglio dire. A Milano trovi di tutto e di più in fatto di cibo, anche quello che ancora non c’è direbbe qualcuno. Trovi anche dei posti in cui si gode per la sostanza e per i sapori decisi e definiti, spendendo il giusto. Concetti che qualcuno tiene ancorati al presente. Mesté, senza fronzoli dal 2019. 

Indirizzo


Mesté- Vini e Fornelli

Via Corrado II il Salico, 12, 20141 Milano MI

Telefono: 346 806 1538

Sito web

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