Se pensate al fine dining come a un’esperienza ingessata, Toyo Eatery vi farà ricredere: "Volevamo creare un posto che riflettesse l’anima di Manila: rilassata, accogliente, senza troppi formalismi”. Così gli ospiti si divertono, mangiando spesso con le mani e assaporando la convivialità filippina.
Lo chef
Ci sono ristoranti che si limitano a servire cibo, e poi ci sono luoghi che raccontano storie, evocano ricordi e trasformano ogni pasto in un'esperienza. Toyo Eatery, nel cuore pulsante di Manila, appartiene decisamente alla seconda categoria. Guidato dallo chef Jordy Navarra e dalla moglie May, questo ristorante ha conquistato il prestigioso Gin Mare Art of Hospitality Award 2025, un riconoscimento che premia non solo l'eccellenza gastronomica, ma anche il calore umano che avvolge ogni cliente dal momento in cui varca la soglia. Uno degli elementi distintivi di Toyo Eatery, racconta 50 Best sul suo sito, è il suo kamayan feasting menu, un omaggio alla convivialità filippina. Invece di piatti serviti in modo classico, il tavolo viene ricoperto di foglie di banana e riempito di pietanze da gustare rigorosamente con le mani, proprio come nelle celebrazioni tradizionali del Paese.
"Ti tiene occupato le mani," scherza lo chef Navarra, sottolineando con una punta di ironia come questa pratica scoraggi le foto iper-posate da Instagram. Ma al di là dell’aspetto social, il kamayan rappresenta un ritorno alle origini: "Vogliamo ricordare alle persone che mangiare è, prima di tutto, un piacere semplice e condiviso", spiega al magazine della testata. Toyo Eatery non è nuovo ai riflettori. Dopo essere stato insignito del One To Watch Award nel 2018, il ristorante ha continuato a scalare la classifica dei migliori d’Asia, mantenendosi per cinque anni consecutivi come il miglior ristorante delle Filippine e ottenendo nel 2023 il Sustainable Restaurant Award.
La sostenibilità è un pilastro fondamentale per Navarra e il suo team. Nel 2022, ad esempio, hanno eliminato il manzo dal menù per ridurre l’impatto ambientale legato alla sua importazione, e hanno stretto collaborazioni con piccoli produttori locali per valorizzare ingredienti dimenticati o poco conosciuti, creando nuove opportunità economiche per le comunità agricole. Se pensate al fine dining come a un’esperienza formale e ingessata, Toyo Eatery vi farà ricredere. Il ristorante accoglie gli ospiti in un ambiente minimalista, dove legno e toni neutri fanno da sfondo a piatti sorprendenti come il kinilaw, un’esplosione di freschezza a base di pesce marinato, e l’iconica bahay kubo, un’insalata con diciotto verdure ispirata a una canzone popolare tagalog.
"Volevamo creare un posto che riflettesse l’anima di Manila: rilassata, accogliente, senza troppi formalismi," spiega Navarra. Il servizio impeccabile, ma informale, rende Toyo Eatery un luogo in cui sentirsi a casa, pur vivendo un’esperienza gastronomica di altissimo livello. Prima di aprire il suo ristorante, Navarra ha fatto esperienza nelle cucine più prestigiose del mondo, tra cui quella di The Fat Duck di Heston Blumenthal, premiato come miglior ristorante del mondo nel 2005. "È stato travolgente," ammette lo chef, paragonando il salto dalla sua cucina casalinga a quella di Blumenthal a un passaggio dal campetto della domenica alla Premier League. Dopo un periodo nel Regno Unito e poi a Hong Kong, Navarra è tornato nelle Filippine con una visione chiara: valorizzare la cucina filippina e condividerla con il mondo. Una missione che lo ha portato anche su Netflix (Chef’s Uncut) e su Rolling Stone, e che continua con collaborazioni internazionali sempre più prestigiose.
Ma lo chef non si ferma qui. Il prossimo passo? Forse una fattoria Toyo, dove coltivare direttamente gli ingredienti utilizzati nel ristorante. "Andare più a fondo nella conoscenza dei prodotti e poterli coltivare noi stessi... sarebbe davvero un bel passo avanti," confessa Navarra, lasciando intendere che il futuro di Toyo potrebbe intrecciarsi ancora di più con la natura e la sostenibilità. Dietro il successo di Toyo Eatery c’è anche un perfetto equilibrio di coppia. "Lavorare insieme è più semplice di quanto si pensi," dice May Navarra ridendo. "Io non so cucinare, quindi non metto piede in cucina. Jordy, invece, non capisce nulla di soldi, quindi gestisco io la parte operativa." Una formula che sembra funzionare a meraviglia, sia per il business che per il loro matrimonio. E se qualcuno si chiede chi abbia l’ultima parola, May risponde con un sorriso: "Ovviamente, io sono il capo."
