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Coperto al ristorante: è legale oppure no? Tutta la verità sulla “tassa del tavolo”

di:
Alessandra Meldolesi
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copertina cannavacciuolo coperto ristorante ok

Esiste solo in Italia, tanto che i turisti continuano a stupirsi: fin dal Medioevo gli osti hanno richiesto agli avventori qualche moneta per usufruire dei loro spazi riparati. Oggi, tuttavia, nel paese esercitano operatori internazionali, che continuano a non richiedere coperto. Cosicché qualcuno inizia a pensare di mettere paletti, soprattutto a livello locale.

 

La notizia

Periodicamente si solleva il polverone delle voci a sorpresa sul conto al ristorante, dal sacrosanto diritto di tappo alla divisione dei toast e al taglio delle torte di compleanno. Nessuno, tuttavia, mette in discussione il coperto, che resta un’usanza tutta italiana, per quanto gli stranieri, pur avvezzi a mance incluse e cogenti, continuino a stupirsi.

coperto ristorante 2
 

Come tutti sanno, si tratta di una modica cifra di pochi euro, attraverso la quale gli esercenti italiani intendono recuperare almeno in parte le spese relative all’apparecchiatura e alla gestione del locale. Le sue origini sarebbero antichissime, addirittura medievali, se è vero che allora molti avventori usavano consumare nelle locande cibi portati da casa, soprattutto quando il tempo era inclemente, e corrispondevano in questo modo l’equivalente del servizio ricevuto.

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Bruno Barbieri- immagine dal programma tv 4 Hotel

Oggigiorno tuttavia qualcuno alza il sopracciglio, specie dal momento che nel paese si sono diffuse catene e locali di matrice straniera, dove del coperto non c’è traccia. Sotto il profilo giuridico, secondo questa fonte, mancano norme in materia: il coperto non è quindi né scontato né vietato, conta solo che la sua entità sia dichiarata esplicitamente nel menu. Licenza, autorizzazione e minuta dei prezzi, coperto incluso, devono essere esposti e ben visibili al pubblico degli avventori.

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Qualcuno ha provato negli anni a pensionarlo, per esempio nel 2017 si è ventilata l’ipotesi di una messa al bando tramite decreto legge, mai concretizzatasi. Esistono poi alcune regolamentazioni locali, per esempio a Roma un’ordinanza del sindaco datata 1995 vietava il coperto, ma consentiva di richiedere qualche moneta per pane e servizio. Il Lazio, dal canto suo, nel 2006 ha vietato all’opposto di mettere in conto voci aggiuntive diverse dal coperto. La tendenza ha poi preso piede in altre regioni, spinta da associazioni di esercenti, ma difficilmente si è concretizzata e di fatto i ristoratori continuano (giustamente?) a fare di testa loro. L’esigenza sarebbe piuttosto quella di una norma nazionale, che con questi chiari di luna quasi nessuno considera al momento prioritaria.

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Joe Bastianich- Immagine dal programma tv MasterChef

In copertina una foto dello chef Antonino Cannavacciuolo

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