Chef

Mawa McQueen: chi è la chef diventata famosa con le crêpes al caviale da 140€

di:
Sveva Valeria Castegnaro
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copertina mawa mcqueen Alexis Ahrling

Le golosissime crêpes extralusso che fanno impazzire Aspen sono frutto di un’idea geniale: quella di Mawa McQueen, giunta tra le montagne del Colorado per rivoluzionare la proposta gourmet di una stazione sciistica.

Foto di copertina: @Alexis Ahrling

La storia

Quelle di Mawa McQueen potrebbero essere definite delle autentiche crêpes dalle uova d’oro; le uova in questione, infatti, sono quelle di storione. Nata in Costa d'Avorio, cresciuta e formatasi a Parigi, ma poi naturalizzata americana, Mawa deve il suo successo a delle golosissime crêpes al caviale, che ne fanno oggi la “proprietaria milionaria” di due creperie e di due ristoranti, per un totale di 120 dipendenti.

mawa mcqueen Elaine Glusac for the Chicago Tribune
@Elaine Glusac-The Chicago Tribune

Il racconto della vita di Mawa ha il sapore della favola e del riscatto, ma il percorso per arrivare fin qui è stato tutto tranne che semplice. Nata ad Abidjan, la giovane raggiunge poi i suoi fratelli a Trappes, sobborgo residenziale di Parigi dove convivono e si fondono culture di tutto il mondo. “Da ragazzina mi prendevo cura dei miei fratelli, essendo la sorella maggiore di 10 anni. All'epoca, supervisionavo la cucina, la pulizia e mi assicuravo che la casa fosse in ordine e che tutti soddisfacessero i loro bisogni, perché i miei genitori lavoravano molto. Nella mia cultura era mio dovere assicurarmi che il bucato, le pulizie e soprattutto i pasti fossero pronti senza indugi. Ci sono due cose che mi hanno aiutato: una è stata assumermi la responsabilità, la seconda è stata capire che se non sapevo qualcosa spettava a me trovare le risposte, poiché i miei genitori non avevano il tempo di educarmi”, racconta chef McQueen a Forbes, parlando della sua infanzia.

mawa mcqueen Daryl Murphy
@Daryl Murphy

La necessità di cucinare per i fratelli fa scoprire a Mawa l’amore per la gastronomia. Convince, quindi, sua madre a iscriverla alla scuola alberghiera di Guyancourt. Inizia a lavorare a Parigi e sulle Alpi francesi, ma, ben presto, intuisce che quello non è il suo posto: "Già alla scuola di cucina non avevo avuto una buona esperienza. Volevo darmi da fare, ma mi scoraggiavano”, confessa a Good Morning America, facendo accenno anche al problema del razzismo. Mentre la maggior parte dei suoi compagni venivano reclutati da ristoranti di rilievo, McQueen si faceva lentamente strada nelle grandi catene di ristoranti. "Ma non ai fornelli, ero all’accoglienza”. Si trasferisce, quindi, a Londra per imparare l’inglese con un obiettivo ben chiaro in testa: volare negli Stati Uniti. Quando è a Londra vince la lotteria per ottenere la green card e arriva in Maine, dove nella stagione estiva lavora al White Bar Inn per poi trasferirsi d’inverno al Little Nell ad Aspen.

mawa mcqueen
 

L’inverno tra le montagne del Colorado fa innamorare Mawa tanto da eleggere Aspen -una delle stazioni sciistiche più esclusive e costose al mondo- come sua casa. Con il duro lavoro e tanti sacrifici nel 2004 riesce ad avviare la sua attività di catering che subito riscuote molto successo grazie a una cucina autentica, fresca, stagionale e un vero e proprio melting pot di culture, quindi sapori di Africa, Parigi e Stati Uniti. L’intuizione geniale arriva quando McQueen nota che ad Aspen non esistono creperie: “Mi sono detta, non conoscono le crêpes, non le conoscono soprattutto con il caviale...hanno soldi, farò le crepes al caviale”, racconta a Food&Sens. Oggi da Mawa’s Kitchen si possono, quindi, gustare ottime crêpes con caviale o con salmone affumicato (vendute tra i 120 e i 150 dollari nella versione più costosa), ma soprattutto le pietanze che raccontano la vita di Mawa.

mawas kitchen food
 

Mi piace giocare ed essere fantasiosa con i miei piatti; alcuni dei miei signature includono un’insalata di stagione contenente Fonio (un cereale-simbolo del patrimonio gastronomico africano), patatine fritte con yuca al tartufo, insalata nizzarda, anatra confit parmentier, coda di bue e il mio pollo jerk. Voglio essere in grado di condividere le mie radici non solo con le brave persone di Aspen, ma con le persone di tutto il mondo. Per me è molto importante che i miei ospiti possano provare nuovi cibi, sapori e ingredienti difficili da trovare in altri stabilimenti culinari. Per molti anni ho avuto difficoltà a rispondere alla domanda ‘Che tipo di cibo cucini?’, perché la mia offerta culinaria è così varia da inglobare molte culture”.

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