L’analisi della Guida Horeca by NielsenIQ elegge Roma come “capitale dei ristoranti” per numero di insegne mappate. Milano, al secondo posto, vanta un’ottima varietà di indirizzi, capaci di spaziare dalla cucina prettamente locale a quella etnica, fino al segmento di lusso.
In copertina la terrazza de Les Etoiles a Roma (Atlante Hotels)
La ricerca
La Guida Horeca di Cga by NielsenIQ svela i numeri dell’ospitalità italiana. L’analisi, redatta in collaborazione con Jakala e integrata grazie alla piattaforma di geo-data management TradeDimension 2.0, rivela che Roma è la città d’Italia con il maggior numero di locali. Con 20.200 attività la città eterna si posiziona al primo posto, seguita da Milano con 12.418 locali.
Nella città della Madonnina, cui l'analisi dedica un focus approfondito, 4.963 sono i bar e oltre 6.000 i ristoranti. Tra i bar il 50% è specializzato nella prima colazione, il 27% nel pranzo, il 16% nel dopo cena, mentre solo il 7% si concentra sugli aperitivi. L’indagine sottolinea anche la dislocazione geografica dei bar: il 42% si trova in aree periferiche, il 35% in zone semicentrali e solo il 20% in centro città. Per quanto riguarda i ristoranti nel capoluogo meneghino, il 54% propone cucina italiana, evidenziando il legame dei milanesi con la gastronomia della Penisola, fermo restando una grande apertura al panorama food internazionale. Tra i locali le pizzerie sono il 19%; le formule “ristorante-pizzeria” il 12%; i ristoranti etnici il 6%; i locali di cibo d’asporto il 5%; le paninoteche e le piadinerie il 3% e i fast-food solo l’1%. Va sottolineato, inoltre, che il 2% dei ristoranti milanesi offre esperienze di livello premium.
“Milano è una città in cui l'eccellenza del Food&Beverage incontra l'ospitalità e attraverso la Guida Horeca (Outlet Index) è possibile scoprire tutto il suo potenziale, nonché le curiosità che caratterizzano l’offerta di locali in estremo dettaglio. Conoscere i diversi punti di consumo a livello iper-locale è un valore aggiunto per gli operatori del settore, così che possano indirizzare al meglio le proprie strategie. La Guida Horeca permette sia di accedere ad una visione macro a livello Paese sia di valorizzare la micro-territorialità nelle singole città e quartieri”, ha commentato Daniela Cardaciotto, On Premise Sales Leader Italia di CGA by NIQ. I dati raccolti nella Guida Horeca, tuttavia, non si limitano a Milano e a Roma, ma si soffermano anche sulle città di Torino e di Firenze.
Nella città della Mole i bar la fanno da padrone. Degli oltre 6.500 locali, infatti, quasi 3.300 sono bar con un'altissima percentuale di locali tradizionali e pasticcerie, ben il 49%; i bar multifunzionali, diversamente, arrivano solo al 27%. Oltre il 50% dei 4000 locali di Firenze, invece, è costituito da ristoranti seguiti da bar, gastronomie e panetterie. “La Guida Horeca rappresenta una bussola per orientarsi nelle complesse dinamiche in un settore particolarmente attivo e dinamico nel nostro Paese. Fornisce un’anagrafica di tutti i punti di consumo in cui è possibile effettuare consumazione in loco e permette di segmentarli in funzione di diverse variabili, dalla collocazione geografica all’occasione di consumo, dalla tipologia di canale all’affinità del singolo punto vendita con specifici prodotti. In questo modo, grazie anche all’integrazione con i dati sulle abitudini dei consumatori attraverso la piattaforma Trade Dimensions 2.0, consente agli operatori del settore di rimanere costantemente aggiornati sull’evoluzione e sulle opportunità del mercato, e di prioritizzare le proprie strategie sui punti di consumo più affini e potenziali per il proprio business”, spiega sempre Daniela Cardaciotto a “Il Sole 24 Ore”.
