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Kanesaka, a Londra il locale che non ti fa entrare se porti il profumo: ecco il motivo

di:
Serena Curto
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copertina kanesaka vieta clienti con profumo

Al 45 Park Lane di Londra il ristorante di sushi Kanesaka, per volontà del suo chef, vieta agli ospiti di indossare il profumo. Una richiesta per alcuni bizzarra, che ha scatenato un’accesa polemica.

La notizia

I cosmetici profumati erano già conosciuti e utilizzati dagli Egizi circa 5000 anni fa, e ancora oggi sono uno degli accessori personali di cui nessuno può fare a meno. A seconda della sua composizione, ogni profumo ha una propria intensità, e la scelta delle materie odorose e della loro concentrazione influenza sia l'aroma specifico, sia il suo effetto a livello percettivo. C’è chi indossa una sola fragranza da sempre e chi ama cambiare, c’è poi chi predilige i sentori delicati e chi quelli più persistenti.

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Esiste un posto, però, dove al di là dalle proprie preferenze si è costretti ad andare senza profumo, come spiega in questo articolo il Telegraph. Stiamo parlando del Ristorante Kanesaka. Parte della Dorchester Collection e diretto dall’omonimo chef Shinji Kanesaka (mente ideatrice dell’insegna bistellata di Tokyo), il locale si trova al 45 Park Lane di Londra. Alla modica cifra di 420 sterline a persona è possibile gustare fino a venti piatti preparati davanti ai propri occhi. Ad attirare l’attenzione, però, non sono né i prezzi, né il fatto che possa ospitare solo 13 commensali per volta. Curioso è infatti il dress code richiesto per poter accedere.

kanesaka london
 

In linea con molte altre insegne d’élite, questo prevede che gli ospiti si astengano dall’indossare abbigliamento sportivo come berretti o scarpe da ginnastica -e fin qui nulla di strano. Ma a scatenare la curiosità è la nota del dress code sull’eau de toilette degli ospiti: vige sempre il divieto, per chiunque voglia cenare nell’esclusivo locale, di usare profumi prima di mangiare.

kanesaka london piatto
 

La richiesta cita così: “Per garantire la migliore esperienza di sushi a te e ai tuoi commensali, ti chiediamo (gentilmente) di astenerti dall’indossare profumi”. Il motivo di tale scelta, seppur bizzarra, è più semplice di quel che si pensi: le profumazioni troppo forti potrebbero coprire l’odore dell’aceto usato nelle preparazioni giapponesi, e ciò potrebbe di conseguenza mettere in difficoltà lo chef, "azzerando" la potenza olfattiva di uno degli ingredienti principali utilizzati. La notizia ha creato un vero e proprio spartiacque di opinioni diametralmente opposte.

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Oisin Rogers, ex proprietario del The Guinea Grill, attraverso un tweet ha definito queste richieste “sciocchezze paternalistiche e bizzarre”, andando quindi contro tale scelta. Ma c’è anche chi si è allineato al pensiero dello chef, proprio come confermato dal Wine and Spirits Education Trust che, prima delle degustazioni, consiglia di non spruzzarsi addosso profumi per non influenzare le proprie percezioni olfattive. Altri ancora ricordano come in passato il divieto di usare profumi venisse esteso anche al personale del ristorante per non “contaminare” gli odori della cucina.

Tutte le foto dal sito ufficiale di Kanesaka London

kanesaka london sushi
 

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