Dove mangiare in Italia Semplici con stile Nuove aperture

L’indirizzo veneziano che piace ai veneziani: il Refettorio, un’ancora del gusto fra i canali della laguna

di:
Giovanni Angelucci
|
Copertina Refettorio

Secondo ristorante inaugurato da Majer, Il Refettorio è in realtà il decimo locale della piccola catena cittadina di qualità. In cucina il giovane cuoco moldavo Dima Ina Doschinescu, che elabora una proposta goduriosa all’insegna del comfort.

Il Refettorio

La storia


Arrivate a Venezia, sono tanti i motivi per cui decidere di visitarla una volta in più, e dirigetevi subito alla Scuola Grande di San Rocco dove arte, cultura e sacralità si fondono insieme ammirando il più famoso ciclo pittorico del Tintoretto. Quando avrete finito di stropicciarvi gli occhi davanti alla “Cappella Sistina di Venezia”, sarete pronti per scoprire il secondo motivo per cui vale la pena arrivare qui nel centro cittadino. A pochi metri, infatti, è appena sorto Il Refettorio, secondo ristorante di Majer. In realtà è il decimo locale della piccola catena cittadina di qualità.


Per chi non conoscesse Majer, nasce nel 2006 da un’idea di Fabrizio De Nardis, giramondo ex manager della Benetton che dopo diversi anni in Giappone decide di acquistare lo storico panificio Majer nei pressi di piazzale Roma (a Venezia dal 1924): “Un buen retiro, ma fatto di qualcosa di vero e appassionante”, dice orgoglioso. Oggi l’azienda conta dieci punti vendita, di cui due ristoranti e quattro laboratori situati in diversi luoghi strategici della città.



La produzione di pane e pasticceria è completamente artigianale, le insegne sono aperte dalla mattina alla sera e offrono servizio di colazione, pranzo e cicchetteria veneziana, con vasto assortimento di prodotti sia dolci che salati; insomma, dove si legge “Majer” si sappia che c’è qualcosa in grado di appagare i sensi.


Il caffè viene torrefatto e confezionato artigianalmente nella propria torrefazione nel Ghetto Ebraico scegliendo monorigini pregiate, i vini sono proposti in vendita e in mescita (la maggioranza naturali). Una realtà dunque divenuta un porto sicuro per chi vive e si trova di passaggio tra i canali di Venezia, un punto di riferimento che fa la differenza tra i numerosi locali “acchiappa turisti”. Evidentemente è frutto di studio e di visione imprenditoriale, oltre che della lungimiranza tipica di chi ha visto e conosciuto il mondo.


Il ristorante


Abbiamo dato un nome al nuovo locale, Il Refettorio, è una prima volta”, dichiara Fabrizio De Nardis, “ma continuiamo nella stessa maniera, cioè proponendo cibo il più vero possibile, frutto della trasformazione di una materia prima proveniente da coltivatori e allevatori con cui abbiamo rapporti da moltissimi anni e che siamo orgogliosi di offrire a Venezia. Questa apertura per noi significa voler bene al nostro lavoro, alla nostra crescita, ai collaboratori, all’azienda e anche ai nostri ospiti, a cui ci rivolgiamo con una formula di accoglienza e con uno sforzo di bellezza che lasci un bel ricordo, una buona sensazione”.


Vedi le Chianine di Macelleria Fracassi, la razza piemontese di Franco Cazzamali, il prosciutto cotto di Branchi e il crudo del prosciuttificio Sant’Ilario, la pregiata carne Wagyu Miyabi, e fino ai romantici vini di Bressan inseriti in una carta interessante. Ma veniamo al ristorante, è un piccolo scrigno dai pochi tavoli che ospita massimo 35 persone, tutto è dettaglio negli oggetti e nelle forme d’arredo, il legno vivo dilaga, non ci sono tovaglie, la cucina si differenzia dai soliti menu veneziani ed è stato progettato e arredato con grande cura nella scelta dei materiali e accessori della storica azienda piemontese Quagliotti, il bancone in ebano, il forno a brace Josper e la “Ferrari” delle cucine Marrone.


Al lavoro certosino si è dedicato lo Studio di architettura Giuseppe Tortato, con Majer ormai da anni, che per rendere unico e impreziosire Il Refettorio ha scelto il contrasto di materiali diversi inserendo elementi metallici negli arredi fissi che contrastano con la pietra e il mattone; un luogo elegante e caldo dove avere una percezione di conforto.


I piatti


In cucina il giovane cuoco moldavo Dima Ina Doschinescu che elabora una proposta goduriosa e ben ragionata sposando la curiosità, il buon gusto e l’idea di viaggio di De Nardis.




La tartare di Wagyu fritta con spuma di topinambur, la lingua di Chianina al melograno cotta a bassa temperatura, per iniziare. I tortellini ripieni di faraona arrosto in brodo di pollo del Valdarno “Laura Perri” e i persistenti cappelletti di Wagyu con demi-glace, zenzero e lime, continuando da veri gaudenti con la succulenta fiorentina di Chianina della macelleria "Fracassi" servita con verdure alla brace, il ribeye della speciale carne nipponica o il baccalà fritto con mousse di saor e finocchio. Ancora fondamentale per consigli, spiegazioni e tempistiche di sala è il sommelier Matteo Morando.




Proporzioni, equilibri e dettagli dalla cucina sono ancora in fase di rodaggio ma la centratura non tarderà ad arrivare; d’altronde, c’è troppa passione e intelligenza tra le mura de Il Refettorio per non avere successo. Un indirizzo veneziano che piace ai veneziani, spesso scettici, che può accogliere i tanti turisti in maniera autentica parlando di Italia e delle sue tipicità più valide.

Indirizzo


IL REFETTORIO

Ristorante / Cafè

San Polo 3138 - Campiello San Rocco 30125

Tel. +39 041 9347366

Sito Web

ilrefettorio@majer.it

Ultime notizie

mostra tutto

Rispettiamo la tua Privacy.
Utilizziamo cookie per assicurarti un’esperienza accurata ed in linea con le tue preferenze.
Con il tuo consenso, utilizziamo cookie tecnici e di terze parti che ci permettono di poter elaborare alcuni dati, come quali pagine vengono visitate sul nostro sito.
Per scoprire in modo approfondito come utilizziamo questi dati, leggi l’informativa completa.
Cliccando sul pulsante ‘Accetta’ acconsenti all’utilizzo dei cookie, oppure configura le diverse tipologie.

Configura cookies Rifiuta
Accetta