I grandi Vini

I Luoghi di Suavia: come le “Sorelle del Soave” hanno creato 3 vini unici in Veneto

di:
Simone Roveda
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Tre sorelle, tre vini identitari e un progetto di 2.000 bottiglie per interpretare e raccontare al meglio le peculiarità del Soave Classico.

Ci troviamo sulle ripide colline del Soave Classico, più precisamente a Fittà, frazione di Soave, con le tre sorelle Tessari - Meri, Valentina ed Alessandra - che portano avanti la tradizione di famiglia avviata da papà Giovanni e mamma Rosetta. Era il 1982 quando i due coniugi decisero di interrompere il conferimento delle uve alla cantina sociale per vinificarle in proprio, consapevoli delle grandi potenzialità del luogo in cui risiedevano. Il loro legame con il territorio era talmente forte che optarono per “Suavia” come nome della cantina, ossia l’antico nome del paese di Soave.

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Garganega e Trebbiano di Soave

Sono queste le due uniche varietà a bacca bianca coltivate dalle sorelle Tessari nei 30 ettari di vigneto, condotti e certificati in agricoltura biologica. La Garganega è un’uva a maturazione tardiva, dalla resa generosa e risulta molto versatile. I vini sono caratterizzati da una spiccata acidità, un medio corpo e da note di limone, mela e pepe bianco; con l’affinamento, invece, sviluppa aromi di mandorla e miele. Si presta bene anche all’appassimento.

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Il Trebbiano di Soave, invece, è meno produttivo della Garganega e necessita di maggiori cure ed attenzione nella sua coltivazione. Proprio per questo, sono sempre di più i viticultori della zona che hanno deciso di abbandonarlo nel corso degli ultimi anni; eccezione fatta per Suavia, in cui si sta continuando ad investire e a promuovere questa antica varietà. A differenza della Garganega, il Trebbiano di Soave matura prima ed è in grado di dare grande struttura ai vini. Entrambe le uve fanno parte di quelle autorizzate per la realizzazione dei vini Soave DOC.

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Soave

La denominazione si trova ad est di Verona e copre un’area piuttosto limitata di 10.000 ha, di cui circa 7.000 ha sono iscritti alla DOC Soave e Soave Classico. È composta da due zone ben distinte: collinare a nord, con terreni sia calcarei che vulcanici con un mix di argilla, e pianeggiante a sud, con suoli più fertili. I vigneti di Suavia si trovano esclusivamente nella parte collinare con terreni vulcanici. Di conseguenza, grazie all’altitudine (si arriva fino a 340 m s.l.m.) e all’escursione termica, le uve possono godere di una maturazione più lenta, oltre che preservare alti livelli di acidità ed aromi primari di frutta. Le esposizioni ottimali, inoltre, fanno sì che le uve possano maturare perfettamente.

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Il suolo vulcanico, che compone la maggior parte delle colline, risale a 50 milioni di anni fa, in seguito ad un’intensa attività eruttiva di vulcani sottomarini. Tale suolo è particolarmente ricco di ferro, manganese e zinco, con composizioni differenti a seconda dell’eruzione vulcanica. La parte calcarea invece si sviluppa ad ovest della denominazione. Vista quindi la molteplicità di sfumature e microclimi che si possono trovare all’interno della zona Soave, il Consorzio Tutela Vini Soave ha condotto un progetto di zonazione negli ultimi anni, andando ad identificare 33 U.G.A. (Unità Geografiche Aggiuntive).

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I Luoghi

Un progetto ambizioso che nasce dal forte e profondo desiderio di interpretare il territorio; è questa l’idea che le sorelle Tessari pongono alla base della linea “I Luoghi”. Cinque anni di lavoro, ricerca in vigna ed in cantina per esprimere al meglio tre delle U.G.A. del Soave - Fittà, Castellaro, Tremenalto. Il risultato finale consiste in 2.000 bottiglie per ciascuna unità. Per lo studio del territorio è stato coinvolto il Professor Giuseppe Benciolini, pedologo di grande esperienza, che insieme a Valentina Tessari, enologa dell’azienda, hanno cercato di approfondire ancor di più lo studio condotto dal Consorzio negli anni precedenti.

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Il processo di vinificazione è lo stesso per tutte e tre le parcelle, proprio per dar modo di percepire le peculiarità di ciascun ambiente, come le ripide pendenze e le composizioni basaltiche, fino alla ricca biodiversità di ciascuna area. Si parte da una raccolta manuale delle uve Garganega, svolta nella prima metà di Ottobre. Dopodiché la fermentazione avviene in acciaio, in modo da preservare gli aromi primari. Segue una maturazione di 12 mesi sempre in vasca d’acciaio a contatto con le fecce fini, così da poter cogliere ogni sfumatura aromatica delle uve. Infine, il vino affina 24 mesi in bottiglia, prima di esser rilasciato sul mercato. La prima annata prodotta è la 2020 e la linea “I Luoghi” viene proposta esclusivamente in un pregiato cofanetto contenente tutte e tre le U.G.A. interessate, acquistabile direttamente tramite la cantina Suavia, in enoteca oppure attraverso il distributore nazionale Cuzziol, dai 130 ai 150 euro. Fittà, Castellaro e Tremenalto offrono tre interpretazioni uniche e diverse l’una dall’altra.

Fittà

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Il vigneto di 1 ha si trova ad un’altitudine di 240-255 m s.l.m. sulla dorsale che congiunge l’abitato di Fittà con le pendici del Monte Castellaro su una superficie debolmente ondulata (pendenze del 3-15%) di esposizione sud e comprende anche una piccola parte modellata a gradoni (pendenze del 45%) rivolta ad est. Il substrato è costituito da vulcaniti basaltiche alterate, mentre per quanto riguarda il suolo, sono state riscontrate due tipologie: una estremamente evoluta e strutturata, mentre l’altra risente della sistemazione del versante, contenendo al suo interno una multiforme varietà di rocce basaltiche profondamente alterate. L’impianto risale al 1943. Il vino si presenta rotondo e levigato, caratterizzato da note di albicocca, pesca, selce, cera ed un tocco di miele. Tale concentrazione di aromi è perfettamente bilanciata con la rinfrescante acidità, tipica di questo Soave Classico. Il vino risulta persistente dopo l’assaggio, con piacevoli note di pompelmo.

Castellaro

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Un piccolo appezzamento, 3.600 m2 per la precisione, posto a 200-220 m s.l.m. con esposizione nord. Si trova nella dorsale che sale verso l’abitato di Fittà, in cui le pendenze sono del 10-20%. Anche in questo caso, il substrato è composto da vulcaniti basaltiche alterate, mentre il suolo è moderatamente profondo e caratterizzato da un profilo ricco di frammenti rocciosi. In questo caso, il vino risulta verticale e profondo, dalla spiccata acidità. Al naso, grande intensità con mela verde, mango, frutto della passione, fiori bianchi e mandorla. Il finale è lungo e sapido.

Tremenalto

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Il più grande dei tre, 2 ha di vigneto del 1962, ma anche il più basso, 80-130 m s.l.m., esposto ad ovest. L’unità si trova in località Moscatello, a nord dell’abitato di Fittà, dove la pendenza media è del 25% (range 5-40%). Il substrato è sempre basato su vulcaniti basaltiche alterate. Il suolo, invece, presenta tre diverse tipologie: arrossato dai processi ossidativi di alterazione dei minerali, profondo ed evoluto, estremamente eroso. Preciso e teso, con grande complessità racchiusa in note balsamiche, di pesca gialla, selce, albicocca candita e miele. Un sorso persistente, che grazie alla marcata acidità invita al sorso successivo.

Contatti

Suavia

via Centro, 14 - Frazione Fittà- 37038 Soave (VR)

Tel +39.0457675089

www.suavia.it

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