Weekend Wine

Franz Haas: la cantina che ha fatto grande il Pinot Nero altoatesino e il suo Schweizer

di:
Marco Colognese
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copertina franz haas

Vi raccontiamo l’assaggio dello Schweizer di Franz Haas, emblema del Pinot Nero in Alto Adige. Oltre il calice, una cantina di famiglia nata nel 1880, tra le più antiche della regione.

L'azienda

Era il febbraio dell’anno scorso: se n’è andato decisamente troppo presto Franz Haas VII, grande personaggio del vino considerato dai più come il padre del Pinot Nero dell’Alto Adige. La cantina, una delle più antiche di questo angolo di viticoltura ai piedi delle montagne, avendo preso vita nel 1880 e con sette generazioni di famiglia, ora guarda al futuro con Maria Luisa Manna, Andi Punter, Franz VIII e Sofia Haas, la nuova.

Franz Haas Vendemmia PN Ponkler 1
 

Tradizione vuole che la cantina sia tramandata al primogenito di famiglia che ha l’onore e la responsabilità di portare sempre lo stesso nome, Franz: ecco perché per individuare ciascuno si utilizzano i numeri romani. È stato però Franz VII a trasformare l’azienda in quel che è oggi; e pensare che lui da ragazzo non voleva proprio fare l’enologo, perché il suo sogno era quello di diventare criminologo. Va infatti a studiare a Innsbruck, fino a quando una malattia del padre lo spinge a rivedere i piani e studiare enologia in Germania.

Franz Haas Cantina
 

Torna a Montagna a metà anni ‘80, momento di grande rinnovamento per il vino italiano; è lui il primo in questa zona a capire le potenzialità del Pinot Nero, uva notoriamente difficile sia in vigna sia in cantina: lui stesso lo definiva come un purosangue da domare. È sempre stata una sorta di sfida intellettuale con il vitigno stesso, ne è prova il fatto che in trentacinque anni di attività ne ha vinificati diversi anno per anno, seguendo ipotesi e prove di coltivazione dei differenti cloni, vinificazioni e affinamenti; naturalmente li ha contati e quelli vinificati sono stati in tutto 592.

Franz Haas Vendemmia PN Doladizza
 
Franz Haas Aldino Pinot Nero 1
 

Episodio fondamentale per lui fu un assaggio di La Tache del 1953 del Domaine de la Romanée-Conti, il suo anno di nascita, una sorta di folgorazione che gli ha indicato la via da seguire. È stato un uomo animato dalla ricerca della perfezione, tradotta in continua sperimentazione; e sperimentazione e ricerca sono fondamentali e parte del dna dell’azienda, come nel caso del tappo a vite, utilizzato da pionieri. Dopo quarant’anni di domande e venti di sperimentazioni e confronti, ho fatto la mia scelta. Perché desidero che tutto il nostro lavoro, i giorni e le notti che dedichiamo al nostro prodotto, si concludano sempre con un vino all’altezza del nostro impegno e delle vostre aspettative. Questo è il mio cerchio perfetto, dalle viti fino all’ultimo giro di vite.”

Franz Haas Botti storiche
 

Franz Haas VII decide di salire in alto con le viti in tempi non sospetti, una scelta data da una visione che ha anticipato i tempi e ha visto avanti sul cambiamento del clima, tanto che oggi si lavora sotto la montagna con mille metri di dislivello. Accanto a lui, figura fuori dall’ordinario, si accompagna nel corso degli anni un altrettanto straordinario personaggio che è la moglie Maria Luisa Manna: due personalità diverse ma ben amalgamate: se lui si occupava di produzione, lei ha creato dal nulla tutta la rete commerciale. Di origini campane, Maria Luisa arriva da una famiglia di ristoratori: Da Silvio a San Michele all’Adige è un ristorante sotto tutela, ricchissimo di opere d’arte di Riccardo Schweizer, lo stesso artista che ha creato le celebri etichette che tutti conosciamo, nate dalla profonda amicizia che lo legava Maria Luisa.

Franz Haas 1
 

Questo artista trentino ha vissuto tanti anni nel sud della Francia dov’è entrato in contatto con Pablo Picasso e Marc Chagall; del primo l’influsso sulle sue opere è molto evidente. Maria Luisa ha poi portato in azienda il suo grande senso dell’ospitalità ed è stata la prima qui in zona ad aprire le porte della cantina quando ancora non si sentiva parlare di enoturismo, fino a creare, a pochi chilometri da qui, un magnifico luogo di accoglienza e gusto come Manna Resort, poche bellissime stanze e la cucina dell’ottimo chef pugliese Michele Iaconeta.

Franz Haas Vendemmia
 

Attualmente l’azienda lavora su sessanta ettari di cui quindici di proprietà, con una produzione di circa quattrocentocinquantamila bottiglie. Nei vigneti, che arrivano fino a 1150 metri sul livello del mare e sono tra i più alti dell’Alto Adige, si utilizzano esclusivamente sostanze organiche. Come si legge nel sito: “I nostri vigneti non sempre sembrano giardini impeccabili, spesso l’erba tra i filari è alta ma, così facendo, si porta avanti il processo naturale dell’impollinazione, la riproduzione di fiori e di insetti che altrimenti andrebbero ad estinguersi, e soprattutto si dà la possibilità ai figli dei nostri figli di vedere ancora dei campi fioriti.”

Franz Haas Primi vini annata 2022
 

I vini

Se il Pinot Nero Pònkler, le cui uve arrivano da vigneti a 800 metri, completamente circondati da prati e boschi, è un grande vino, abbiamo trovato particolarmente affascinante all’assaggio anche lo Schweizer, da singoli vigneti ad altitudini variabili tra 350 e 700 metri con una grande diversità di suoli; terreni limosi si trovano a pochi metri da altri con composizione diversa: sabbiosa, calcarea e ghiaiosa.

Franz Haas Ponkler 075 l e 12 l
 
Franz Haas Degustazione PN
 

Una produzione tra le quindici e le ventimila bottiglie, la vinificazione avviene in vasche aperte in acciaio: il mosto in fermentazione entra in contatto con le bucce con frequenti rimontaggi e follature. A fine fermentazione il vino passa in barrique nelle quali si svolge la fermentazione malolattica. Matura per 12 mesi per proseguire con un altro anno in vetro dopo l’imbottigliamento.

franz haas pinot nero
 

Questo vino è emblematico, con una gamma olfattiva ricca e seducente, tra frutti di bosco maturi, amarene e note di spezie. C’è coerenza in bocca, dove si trovano grande armonia, finezza ed eleganza e la sua acidità vibrante prelude a grandi sorprese dopo qualche anno di sosta in bottiglia.

Sito web di Franz Haas

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