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Verdicchio, il vino-icona marchigiano: ecco come sceglierlo

di:
Luca Gardini
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copertina verdicchio

Il vino-emblema delle Marche, versatile e adatto ad accompagnare anche pietanze molto diverse fra loro: scopriamo insieme come scegliere un ottimo Verdicchio.

SANTA BARBARA

Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Riserva Stefano Antonucci 2021

1 Santa Barbara Verdicchio dei Castelli di Jesi
 

L’eclettismo di Stefano Antonucci, che si mette a fare vino quasi per scommessa, ritornando alle origini, con il fil rouge della ricerca della piacevolezza. Azienda (che ora conta 45 ettari vitati, per quasi un milione di bottiglie prodotte) che ha il grande merito del rilancio del Verdicchio dei Castelli di Jesi, ma anche della creazione di etichette internazionali originali e di personalità. Un Verdicchio, questo, affinato in botti di diversa tipologia, una delle prove più alte della vision di Stefano, nel vino che non a caso porta il suo nome. Sfaccettato al naso, bergamotto, albicocca, tocchi di litchi e sentori di tiglio, con note di frutta secca tostata. Al palato sapido, agrumato, con finale ammandorlato.

UMANI RONCHI

Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore Casal di Serra 2022

2 Umani Ronchi Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore Casal di Serra 2022
 

L’avventura targata Umani Ronchi comincia più di sessant’anni fa a Cupramontana, cuore del Verdicchio Classico. Una storia che ha inizio con Massimo Bernetti e che prosegue oggi con il figlio Michele in una vicenda armonica, consolidata attraverso obiettivi condivisi, al centro l’uva e il capitale umano. Ora sono ben 210 gli ettari coltivati, tra Marche e Abruzzo. Tra le tante, riuscitissime prove, questo storico Casal di Serra, frutto di un lavoro di grande coerenza tra campagna e cantina, un Verdicchio di freschezza e soavità. Apre al naso con note di mughetto, poi mela verde, tocchi di limone e timo fresco. Al palato è floreale-salmastro, con ritorno fruttato e delle note officinali.

LA STAFFA

Verdicchio Castelli di Jesi DOC 2022

3 La Staffa Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC 2022
 

Staffolo, con la sua vocazione, è uno dei centri pulsanti della tipologia e del progetto di Riccardo Baldi, talento precoce della viticoltura italiana. Insieme hanno contribuito al successo (a tinte bio) di una delle realtà di punta dell’universo marchigiano, ovverosia La Staffa. I vigneti dell’azienda si trovano qui: sette ettari in Contrada Castellaretta e altri cinque sparsi su alcuni appezzamenti vicini, collocati su suolo argilloso e calcareo, con piante anche di 40 anni. Ne esce, tra gli altri, un Superiore di bevibilità e succosità, ma anche croccante e suadente, indicativo delle ambizioni di casa. Naso di pera Conference, ginestrella, ortica, bocca croccante e sapida, con ritorno fruttato-agrumato e lunga persistenza.

VILLA BUCCI

Verdicchio Castelli di Jesi Riserva DOCG Riserva Limited Edition 2019

4 Villa Bucci Verdicchio dei Castelli di Jesi riserva DOCG limited edition 2019
 

Se dici Villa Bucci dici Verdicchio dei Castelli di Jesi. Ed eccellenza, costruita tassello dopo tassello: materia prima impeccabile, percorso di valorizzazione, attenzione per l’ambiente con una certificazione biologica ormai ventennale, unita alla voglia di affondare le mani in tradizioni vecchie come il mondo. Al centro, lui, Ampelio Bucci, nomen omen, uno dei grandissimi del vino italiani. Questo, il prodotto apicale di una ricerca inesausta, la sua, quella della qualità assoluta. Un’annata eccezionale, un vino frutto della volontà di raggiungere una coloritura varietale unica. Susina gialla, timo citrino, sentori di pepe bianco. Bocca croccante, salmastra, speziata, lunghissima.

TENUTA DI TAVIGNANO

Verdicchio Castelli di Jesi Riserva DOCG Classico Misco 2020

5 Tenuta di Tavignano Verdicchio dei Castelli di Jesi riserva DOCG Misco 2020
 

Una delle ‘case’ predilette, da sempre, del Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore, Tenuta di Tavignano, azienda nata a metà degli anni ’90 a Cingoli, che si deve alle visioni congiunte di Beatrice Lucangeli e Stefano Aymerich di Laconi, capaci di rendere questa spettacolare collocazione di 250 ettari complessivi, terrazzo naturale lussureggiante, uno dei templi della tipologia. Una Riserva sontuosa, la loro, cui i 12 mesi in acciaio sui propri lieviti regalano tempra, carattere e grande tensione. Naso con note di susina gialla, tocchi di alloro, sfumature di pepe bianco e frutta secca tostata. Beva croccante-salmastra, con ritorno fruttato-officinale e delle note speziate.

COLLESTEFANO

Verdicchio di Matelica DOC Collestefano 2022

5 Tenuta di Tavignano Verdicchio dei Castelli di Jesi riserva DOCG Misco 2020 2
 

Azienda centrale nella rinascita della tipologia del Verdicchio (in questo caso di Matelica), Collestefano di Castel Raimondo si deve agli sforzi di  famiglia Marchionni, fin dagli anni ’60 del secolo scorso. Siamo tra le colline della Valle Camertina, una tradizione di allevamento e coltivazione per conferimento, poi, nel 1998, la scelta di Fabio, di iniziare ad imbottigliare a marchio. Tanti progetti, ma il Verdicchio è ancora al centro, come dimostra questa inossidabile etichetta biologica tipicamente collinare, uno dei prodotti più affidabili della tipologia, concentrato di tensione e bevibilità. Pesca tabacchiera al naso, con note di scorza di limone, timo citrino e gelsomino. Freschezza alla beva, tensione agrumata e ritorno officinale.

PIEVALTA

Verdicchio del Castelli di Jesi Riserva DOCG Superiore San Paolo 2021

7 Pievalta Verdicchio dei Castelli di Jesi riserva DOCG superiore San Paolo 2021
 

Da Franciacorta, sempre con la stessa nitidezza di intenti, alle Marche, il progetto di Barone Pizzini a Maiolati Spontini, provincia di Ancona, ha le caratteristiche degli investimenti azzeccati. La cantina nasce nel 2002, affidata a Alessandro Fenino, che già ha lavorato a Provaglio d’Iseo. Campagna subito orientata alla sostenibilità, certificazione prima biologica poi biodinamica, ma è soprattutto l’attività di zonazione a colpire per accuratezza. Un Verdicchio bio, quindi, che nasce da terreni di natura mista, soprattutto calcarea, e 20 mesi di affinamento sui lieviti. Olfazione che si apre su note di melone giallo, poi chinotto e salvia selvatica, con note di glicine. Salmastro-sapido alla beva, con ritorno agrumato-officinale.

SERGIO MARANI

Verdicchio di Matelica DOC Oppano 2021

8 Sergio Marani Verdicchio di Matelica DOC Oppano 2021
 

Un pezzo, sostanziale, di storia di Matelica nell’azienda di Sergio Marani, famiglia di produttori per la vendita di vino sfuso, a base ovviamente di Verdicchio (ma anche, perché no, Trebbiano), di quello memorabile. Un Matelica diverso, il suo, che anche grazie all’invecchiamento in rovere acquisisce densità ed opulenza, complessità, senza perdere quella freschezza, officinale e dal finale ammandorlato, caratteristica del vitigno. Dalla vigna esposta a nord dei possedimenti aziendali, un Verdicchio inconfondibile, dotato di grande personalità, affinato in botti risalenti agli anni ‘50. Pesca bianca al naso, tocchi di fiori di zagara, noce moscata e timo, alla beva succoso-sapido, con ritorno speziato-fruttato.

CASALFARNETO

Verdicchio del Castelli di Jesi DOC Classico Superiore Grancasale 2021

9 Casalfarneto Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico superiore Grancasale 2021
 

Alla metà degli anni ’90, insieme a tre soci, Danilo Solustri fonda questa eccellente realtà, che rende giustizia alla vocazione di antica data delle terre intorno a Serra De’ Conti, provincia di Ancona. Ora di proprietà di Paolo Togni, i prodotti di Casalfarneto, che nascono da 35 ettari vitati, a metà strada tra l’Appennino e la costa, hanno storicamente caratteristiche olfattivo-gustative peculiari, che derivano da un lavoro oculato e avveduto sulla pianta. Fermentato in recipienti di acciaio, affinato parzialmente in botte grande di rovere, questo è un Verdicchio di freschezza e tensione varietale. Prugna gialla al naso, sentori di timo citrino e gelsomino, con tocchi di pepe bianco. Beva croccante-salmastra, ritorno fruttato.

LA MONACESCA

Verdicchio di Matelica Riserva DOCG Mirum 2020

10 La Monacesca Verdicchio di Matelica riserva DOCG Mirum 2020
 

Alta Valle del Lesino, un microclima unico che permette la produzione di materia prima dalle caratteristiche fenologiche rare, una bella storia aziendale, con l’importante investimento di famiglia Cifola, che fin dalla metà degli anni ’60 cura terra e viti, concentrandosi innanzitutto sulla tipologia del Verdicchio. Con la guida di Aldo la stilistica rimane la stessa, impianto classico, unito ad un’importante voglia di innovare. Il Mirum è indubbiamente uno dei punti di riferimento della tipologia, affinato in acciaio per 18 mesi sulle proprie fecce. Nettarina, tocchi di litchi e rosmarino al naso, con sentori floreali di mughetto. Beva iodata-salmastra, con ritorno fruttato.

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