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Tenuta Carretta, 500 anni e non sentirli: un tempio del vino che innova il Roero

di:
Marco Colognese
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copetina tenuta carretta

I primi documenti risalgono al 1467: Tenuta Carretta ha una storia antichissima, ma oggi è una realtà moderna che presta particolare attenzione alla sostenibilità, vinificando con criterio esclusivamente le proprie uve. Vi raccontiamo l’assaggio del Barbaresco 2017 Riserva DOCG Cascina Bordino.

L’azienda

È un territorio da esplorare a fondo, il Roero. Qui, a Piobesi d’Alba, al centro di un triangolo definito nei confini da strade le cui origini risalgono all’epoca romana, si trova una delle aziende vinicole più significative. Vanta un’origine molto antica, Tenuta Carretta (il cui nome deriva dalla prima proprietaria, una nobildonna albese), attestata da un documento datato 1467 nel quale si concedono a mezzadria i vigneti dei poderi ‘in loco dicto ad Carretam’ ai massari fratelli Porrino per nove anni. Le viti della vigna del Podio, particolarmente pregiate, anziché per l’abituale metà, venivano qui riservate totalmente ai Marchesi Damiano, signori del luogo. Alla data della prima attestazione di qualità di un vigneto, quindi, che ancora esiste e domina la proprietà, si attribuisce la nascita di questa tenuta.

Tenuta Carretta Cannubi 2
 
Tenuta Carretta vigneti2
 

Un documento dettagliatissimo, in cui si specificano gli obblighi legati alla coltivazione delle viti che anno per anno si dovranno “putare” (potare), “agonzare” (sistemare) “et scarzorare” (scacchiare) e fare tutto quanto è necessario e opportuno, secondo l’usanza. Nel 1811 la proprietà passa ai Conti Roero e da loro, nel 1939, ai Veglia. Dal 1985 Tenuta Carretta è della famiglia Miroglio di Alba, dell’omonimo gruppo tessile. Persona chiave dell’azienda, a capo di uno staff solido e ben integrato è un grande personaggio nell’ambito del mondo del vino: Giovanni Minetti, attuale amministratore delegato e profondo conoscitore del Piemonte enologico, tra le tante esperienze maturate, è stato funzionario tecnico presso l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte, dal 1982 al 1996 ho svolto il ruolo di Direttore dell’Enoteca Regionale del Barolo dal 1982 al 1996 e poi direttore generale di Fontanafredda. Ancora, presidente e poi vicepresidente del Consorzio del Barolo, del Barbaresco e dei vini di Alba, Langhe e Roero.

Gian Minetti 2
 
Paolo Scaiola2
 

Proprio durante la sua esperienza da presidente ha realizzato il progetto delle Menzioni Geografiche Aggiuntive per il Barbaresco e per il Barolo. Un uomo di spessore, quindi, con il quale abbiamo avuto il piacere di cenare al 21.9, ristorante con una stella Michelin del bravo Flavio Costa, il quale gestisce anche il bell’albergo di charme: entrambe le strutture sono integrate nella tenuta. 

Flavio Costa
 

I vigneti di Tenuta Carretta, parte del distretto Langhe-Roero e Monferrato, arrivano complessivamente circa ottanta ettari, trentacinque dei quali sono un unico, bellissimo appezzamento ad anfiteatro attorno alla cantina. Qui si coltivano per la maggior parte Arneis, poi Nebbiolo, Barbera e Favorita (nome del Vermentino in Roero). Poco più di altri due ettari e mezzo si trovano sulla collina di Cannubi, tra i cru più noti di Barolo. Nel comune di Treiso si trovano i sei ettari e mezzo di Cascina Bordino, dalle cui uve arriva un notevole Barbaresco. Altri otto ettari, destinati alla produzione di Nebbiolo d’Alba, sono quelli di Vigna Tavoleto nel comune di Alba. Infine, un corpo unico di quindici ettari nell’Alta Langa a Cissone dà degli ottimi metodo classico. 

Cissone Campofranco
 

I vini

Grande attenzione alla sostenibilità, tecniche di viticoltura integrata e l’utilizzo il più possibile ridotto di mezzi chimici sono caratteristiche fondanti della filosofia produttiva di Tenuta Carretta, così come la vinificazione di sole uve di proprietà, curata dall’enologo Paolo Scaiola in una cantina che vale la pena visitare, trovando magari il tempo per un’istruttiva passeggiata tra i vigneti dell’anfiteatro, molto ben segnalata. 

arneis2
 

Abbiamo avuto modo di assaggiare diverse espressioni dei territori della tenuta, tra queste dei notevoli Arneis, dal Celebre Cayega al Riserva Canorei, l’ottimo Nebbiolo Podio e il grande Barolo Cannubi.

Barolo Cannubi
 

A colpirci in modo particolare è stata però l’estrema eleganza del Barbaresco 2017 Riserva DOCG Cascina Bordino, da uve raccolte sul versante orientale del Comune di Treiso. Gli appezzamenti qui presentano importanti pendenze e terreni di arenaria con inserzioni di marne siltose grigie a rendere il suolo magro e compatto. Questo vino affina almeno cinquanta mesi a partire dal primo novembre dell’anno di vendemmia, di questi, minimo nove, in botti di rovere. Al naso ha una bella complessità, tra note di violetta e frutta rossa e una delicata, seducente speziatura. Ricco e persistente in bocca, presenta una notevole armonia e tannini ben sviluppati. Da bere subito o da aspettare ancora, in ogni caso con grande soddisfazione. 

Barbaresco Cascina Bordino
 

Indirizzo

Tenuta Carretta

Località Carretta2, 2, 12040 Piobesi d'Alba CN

Tel:  0173 619119

Sito web

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