Vini, Birre e Drink Wine Reporter

I migliori vini d’Italia secondo Luca Gardini. Dodicesimo numero

di:
Luca Gardini
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copertina luca gardini

Le 10 bottiglie della settimana di Luca Gardini

ROSSI


1. Scerscé

Sforzato di Valtellina DOCG Infinito 2017


Siamo a Tirano, in Valtellina, nella realtà guidata da Cristina Scarpellini, nella vita precedente avvocato specializzato in processi di internazionalizzazione delle imprese, ‘vittima’, si fa per dire, di uno degli innumerevoli, preziosissimi, twist of fate che rendono il mondo del vino territorio di ricchissimo storytelling. Una bella linea di vini, costruita a partire dal 2008 insieme all’impeccabile Attilio Pagli, che culmina in questo Sforzato di lignaggio: naso con sentori di mirtilli, con sferzate di buccia di sanguinella, in bocca sale, freschezza e note balsamiche di eucalipto.

2. Scacciadiavoli

Montefalco Sagrantino DOCG 2018


Alle porte di Montefalco, in Umbria, territorio che soltanto recentemente, ma legittimamente, è assurto alla ribalta vitivinicola internazionale, troviamo l’azienda agricola Scacciadiavoli, guidata dalla famiglia Pambuffetti ormai da quattro generazioni. Ora al timone c’è Liù, orgogliosa della propria terra e delle proprie radici. Il Sagrantino di casa conquista per personalità e identità. Color rubino, al naso sottobosco, ribes nero e noce moscata. Al gusto è profondo con tannino fitto e fine, una nota di arancia amara e una sfumatura balsamica. Piacevolissima beva.

3. Sanlorenzo           

Brunello di Montalcino DOCG Riserva Bramante 2016


Appena a sud di Montalcino, ma quadrante Nord-Ovest della denominazione, un bel progetto (ora biologico certificato) di ritorno alla terra delle famiglie Ferretti-Ciolfi, una vita a Montalcino ma che ha iniziato ad imbottigliare a marchio solo nel 2003. Questa, la Riserva dedicata al fondatore, già un punto fermo della tipologia. Affinamento in botte grande di rovere per 36 mesi. Naso con sensazioni di mirtillo, note di sottobosco e floreali, di gardenia. Bocca con tannini vellutati e iodati, densità e ritorno fruttato.

BIANCHI


4. Cantine Villa Dora

Lacryma Christi Del Vesuvio Bianco Vigna Del Vulcano 2017


Una collocazione unica, giusto alle falde del Vesuvio, con una chiara vocazione alla valorizzazione dei territoriali, qui in lettura di grande peculiarità. Questa, una delle bottiglie più rappresentative di casa, un blend paritario di Coda di Volpe e Falanghina dalla fortissima personalità. Incisivo il naso, bergamotto, poi albicocca, una traccia iodato-salmastra e ancora salvia limonata. Bocca salina, tesa e di grande persistenza.

GUIDO MARSELLA


5. Fiano Di Avellino 2018


Il grandissimo winemaker con sede a Summonte, 800 metri slm, nel bel mezzo del parco del Partenio, nell’impeccabile interpretazione del suo ‘figlio unico’ enoico, un Fiano in purezza indubbiamente tra i migliori in commercio. Un microclima ideale, evidente nel frutto, vendemmia molto oculata, lavorazioni mai invasive: naso fruttato e officinale, melone bianco, poi cedro e timo fresco, bocca salmastra, fresca, dotata di una grandissima spalla acida che garantisce persistenza lunghissima e grande croccantezza.

BOLLICINE


6. Venturini Baldini

Reggiano DOC Lambrusco Spumante Cadelvento Rosé


Il rilancio dello storico marchio di Roncolo di Quattro Castella, provincia di Reggio Emilia, fondato nel 1976 da Carlo Venturini e Beatrice Baldini, si deve agli sforzi della famiglia Prestia, proprietari dal 2015. 100 ettari, di cui 32 vitati, tutti in conduzione biologica, con varietà storiche come Marani, Maestri, Montericco, Salamino, Grasparossa associate a territoriali preziosi, come la Spergola. Su tutti questo Cadelvento Rosé, charmat da Sorbara e Grasparossa, naso di lampone, lime, sferzate di timo cedrino, bella persistenza e croccantezza, con finale salmastro.

7. Fontanafredda

Alta Langa DOCG Brut Limited Edition 2017


Una cantina di cui è difficile sintetizzare il radicamento in terra di Langa, che oltre alla famosa e pluripremiata linea di etichette ‘in rosso’ si dedica anche, con grande successo, alla produzione di Alta Langa Metodo Classico. Tra i vari assaggi, tutti di grande interesse, scelgo questo blend 50-50 di Chardonnay e Pinot Nero, 30 mesi sui lieviti. Naso di nespola, con tocchi di litchi e salvia limonata, bocca croccante e tesa, salmastro-sapida, con ritorno officinale-fruttato e persistenza.

ROSATO


8. Giovanna Tantini

Bardolino Chiaretto DOC 2019


Un progetto di levatura quello di Giovanna, da poco maggiorenne ma già trasformatosi in uno dei punti di riferimento della DOC. Siamo a Castelnuovo, nelle prestigiose terre calcaree dell’anfiteatro morenico del Garda. Rese basse, molta precisione sia in vigna che in cantina, dove si vinificano separatamente le varie Corvina, Rondinella Merlot e Cabernet che rappresentano il patrimonio vitato. Eccellente questo Bardolino da Corvina, Rondinella e Molinara. Ribes rosso, chinotto, tocchi di rosmarino, bocca sapida, croccante, finale persistente.

DOLCE


9. Bissoni

Passito Romagna Docg Albana Passito 2015


Cantina Bissoni nasce nel 1988 a Casticciano, due passi da Bertinoro, grazie agli sforzi di Raffaella, interprete di una viticoltura, ora insignita della certificazione biologica, ad altissima biodiversità. Non fanno eccezione i vitigni coltivati, tutti territoriali. Conferma della bontà del lavoro svolto è questa bottiglia, uno dei simboli della Romagna vitivinicola, ovverosia l’Albana DOCG, in una versione passita, memorabile. Naso teso, zenzero e fiori di acacia su tutti, con bella nota balsamica sullo sfondo, beva compatta, densa e di bella persistenza. 

NATURALE


10. DAMIJAN PODVERSIC

Venezia Giulia IGT Ribolla Gialla 2017


Un grandissimo patrimonio del Collio, quello di Damijan, convinzioni forti unite ad un territorio straordinario non soltanto da un punto di vista vitivinicolo, che collaborano alla realizzazione di uno dei migliori vini bianchi italiani. Un livello di accuratezza interpretativa raffinatissimo e talento cristallino. Macerazione sulle bucce sapiente, tra i 60 e i 90 giorni, poi 36 mesi in botte. Rosmarino, timo fresco, pesca sciroppata e fiori di zagara al naso. Bocca densa, di spessore, tannica, lunghissima, con ritorno officinale-fruttato.

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