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Barolo 2016: è una grande annata. Ecco 3 produttori con vini ottimali da tenere d'occhio secondo Forbes

di:
Luca Sessa
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barolo

La Notizia

Ci sono annate in cui alcuni vigneti hanno prestazioni molto migliori di altri, ma il 2016 è stato un anno eccezionale per tutti i comuni in cui avevamo vigneti”. Le parole di Elisa Scavino della cantina Paolo Scavino di Castiglione Falletto descrivono nel miglior modo possibile la qualità della produzione di Barolo relative ad un’annata che accostata a quelle del 2010 e del 2013 rende lo scorso decennio uno dei più interessanti per questo vino. E potremmo dire che è ancora presto per fare un consuntivo completo visto che anche il 2018 e il 2019 promettono bene, anche se si dovranno attendere altri 2 o 3 anni per poterne avere la certezza.

Tra le varie cantine di questo territorio, tre si sono messe in luce per l’incredibile qualità delle proprie etichette: Paolo Scavino, Bruna Grimaldi e Giovanni Rosso.


L’azienda Paolo Scavino è situata a Castiglione Falletto, in un territorio caratterizzato dalla presenza di molte cantine a conduzione familiare, ed è gestita da tre persone: Enrico Scavino (figlio di Paolo) e le sue due figlie, Elisa ed Enrica. Da anni lavorano vini apprezzati per la loro purezza ed armonia, e tra questi meritano una menzione le nuove etichette del 2016. Paolo Scavino Barolo 2016 con i suoi aromi di marasca, fragola e sentori di chiodi di garofano e caffè si fa amare per la buona acidità e i tanni ben calibrati, oltre alle note in legno. Persistenza e armonia lo rendono da subito interessante ma sicuramente qualche anno in bottiglia gli permetterà di raggiungere l’eccellenza in un periodo di 8-10 anni.

Il Paolo Scavino Barolo Prapò 2016 è un vino giovane, dal coloro rosso rubino e dagli aromi di cioccolato, prugna rossa e cumino. L’ottima acidità e i tannini ricchi e eleganti, uniti alla complessità ne fanno un vino che potrà esprimere al meglio il suo potenziale tra 12-15 anni. Il Paolo Scavino Barolo Monvigliero 2016 ha invece deliziosi aromi di marasca, sandalo e scorza d’arancia, con un pizzico di chicchi di caffè. In questo vino vengono enfatizzate le note erbacee in parallelo con una grande profondità per quel che concerne la nota della frutta matura. La bellissima complessità di questa bottiglia trovare la sua massima espressione tra 15-20 anni.


Altre due etichette di questa cantina meritano grande attenzione: il Paolo Scavino Barolo “Carobric” 2016, con i suoi aromi di ribes e rosmarino, elegante al palato, dai tannini setosi e ottima acidità, oltre alle note in legno magnificamente integrate; e il Paolo Scavino Barolo Bric dël Fiasc 2016 che porta al naso l’amarena e il dattero. Ottimamente strutturato e con una piacevole armonia tra frutta, legno, tannino e acidità. Un barolo ricco di personalità e che tra 15-20 anni sarà straordinario.


Un’altra cantina interessante è quella di Bruna Grimaldi, a Grinzane Cavour, dove Bruna e suo marito, l’enologo Franco Fiorino, creano etichette di grande pregio. I vari Barolo lavorati in azienda vengono fatti maturare in grandi e medie botti di rovere, e portano alla produzione di bottiglie quali il Bruna Grimaldi Barolo “Camilla” 2016, una miscela di diversi vigneti, con aromi di rosmarino e cardamomo. Matura, con piacevoli note in legno e tannini eleganti, ha buona acidità e persistenza, oltre ad una intrigante complessità. Uno o due anni in bottiglia lo miglioreranno, e la sua massima espressione sarà percepibile tra 10 anni circa. Anche il Bruna Grimaldi Barolo Bricco Ambrogio 2016 è degno di nota, grazie alle note di cumino e salvia, il gusto ricco e le sottili note legnose. Anche questo tra 10 anni avrà raggiunto il massimo del potenziale, riuscendo ad affinarsi nel modo ideale.


In chiusura il Bruna Grimaldi Barolo Badarinia 2016, dal vigneto di Serralunga d’Alba, un vino dagli aromi di cumino, spugnola e finocchio, con tanni medi e buona acidità, note di legno piacevole e eccellente persistenza. Un’ottima rappresentazione dello stile Serralunga dalla spiccata qualità minerale, che diverrà ottimo tra 12-15 anni.


L’ultima cantina è la Giovanni Rossi di Serralunga d’Alba: una delle storie di successo più affascinanti del territorio negli ultimi dieci anni. Qui Davide Rosso, figlio del compianto Giovanni, ha realizzato vini di grande eleganza e complessità, dallo stile tradizionale. Tra le etichette da menzionare ci sono il Giovanni Rosso Barolo Cerretta 2016, con i suoi aromi di spugnola, rosmarino e cumino, ben sviluppato al palato, dall’ottima persistenza e acidità, con note di legno calibrate e tannini eleganti. Un vino dal grande potenziale per quel che concerne l’invecchiamento e che si evolverà sino a raggiungere la giusta finezza nel giro di 15-20 anni. Dobbiamo parlare però anche del Giovanni Rosso Barolo Serra 2016: aromi di timo, fragola secca e spugnola, elegante al palato, magnificamente strutturato. Il lungo finale, la buona acidità, i tannini ricchi ed eleganti e le belle note di legno lo caratterizzano donando eccellente purezza. In pochi anni avrà una importante evoluzione sino a raggiungere la sua massima espressione nel giro di 15-20 anni.

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