Mondo Vino

Sella&Mosca, 120 anni e non sentirli. Storia di vini e identità sarda

di:
La Redazione
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sellamosca 120 anni

La Storia

Se c’è un nome capace di rappresentare nel mondo il simbolo della vitivinicoltura sarda – al netto dell’ottimo lavoro svolto da altre cantine storiche e da nuove realtà emergenti –, è senz’altro quello di Sella&Mosca.

Fondata nel 1899 (inizialmente come vivaio di barbatelle per rimettere in piedi la viticoltura italiana ed europea annientata dalla fillossera, poi qualche anno dopo anche come cantina) dai cognati piemontesi Erminio Sella ed Edgaro Mosca, l’azienda compie quest’anno 120 anni.


Una storia lunga, importante e non priva di difficoltà oltre che di intuizioni acute e capacità di visione, che ha segnato in qualche modo l’intera isola e di certo il territorio circostante, creando occupazione e sviluppo e aiutando a far conoscere una zona a lungo lontana dai percorsi turistici di massa.

Partita dalla bonifica dei 15 ettari di terra paludosa della tenuta Nuraghe Maiore, l’azienda si è ampliata nel corso dei decenni fino ad abbracciare circa 500 ettari di vigneto, il più ampio d’Europa senza soluzione di continuità, nella zona dei Piani tra Alghero e Fertilia. Guidata fino al 2015 dagli eredi dei fondatori, nel 2002 entra a far parte del Gruppo Campari. Nel 2016, un nuovo passaggio di proprietà probabilmente più consono a proseguire in maniera adeguata il lavoro iniziato agli albori del secolo scorso, grazie all’impegno della famiglia Moretti.


Proprio come una famiglia – anzi, come quelle le cui storie si sono intrecciate in terra sarda – l’impresa ha l’obiettivo di generare futuro oltre che profitto, di creare continuità e sviluppo, di guardare avanti senza mai dimenticare quello che c’è alle spalle. È questo l’obiettivo – e la motivazione – di Vittorio Moretti, alla guida del gruppo Terra Moretti insieme alla figlia Francesca, enologa, che ne segue da vicino le diramazioni vinicole tra Franciacorta, Toscana e Sardegna; lo ha sottolineato più volte nel suo discorso in occasione della celebrazione dell’anniversario aziendale.


Una festa su più giornate – dalla bella cena sarda con culurgiones e porcetto arrostito alla maniera tradizionale, alla cena di gala affidata a quattro talenti della gastronomia d’autore dell’isola: Luigi Pomata, Cristiano Andreini, Stefano Deidda e Oliver Piras, in procinto di lasciare il Trentino per New York – che ha coinvolto, oltre alla stampa, tutti i dipendenti storici e le nuove risorse chiamate a collaborare al progetto di rilancio di Sella&Mosca: l’enologo storico di Bellavista, Mattia Vezzola (cui si deve la nuova versione Metodo Classico del Torbato mosso, Oscarì, una delle quattro etichette firmate dallo stilista Antonio Marras nato proprio ad Alghero), che collabora con il collega sardo Giovanni Pinna, il vignaiolo ed enologo consulente Beppe Caviola, Eleonora Guerini (responsabile marketing di Terra Moretti Vino) e il friulano Marco Simonit, che sta seguendo da vicino le operazioni di controllo dello stato di salute delle vigne, potature e reimpianti, per gettare solide basi agronomiche per il futuro dei vigneti.


Tutto ruota, più che mai, attorno al territorio e al rispetto delle sue risorse. A cominciare da quelle della terra, valorizzando al massimo i vitigni autoctoni che oggi rappresentano la maggioranza delle uve aziendali: vermentino, cannonau e appunto il torbato, su cui Sella&Mosca ha sempre puntato molto. Ma anche quelle turistiche.


Forti anche dell’esperienza in campo edilizio e dell’accoglienza, i Moretti puntano però anche sull’appeal dei Piani e della vicina Alghero, con il recupero architettonico e funzionale del vecchio centro aziendale – che comprende la suggestiva chiesetta dedicata alla Madonna dell’Uva – e delle altre cantine storiche e case padronali. Dal 1 agosto, la tenuta principale ospita il nuovo agriturismo Villamarina, il cui progetto è stato curato da Valentina Moretti (vicepresidente esecutiva della Moretti Costruzioni e direttrice creativa di More, anima innovativa di Moretti-Building on Human Values) e che porta il nome – oltre che della zona – del vino rosso da uve Cabernet Sauvignon che fin dalla creazione nel  1989 ha rappresentato una delle pietre miliari del successo della cantina. Nove camere e suite arredate con materiali naturali come legno, tessuti e filati e con decori murali ispirati alla tradizione sarda ad opera Tina Moretti, sorella di Vittorio, sono già pronte ad accogliere gli ospiti; mentre altre verranno ricavate dalla ristrutturazione di altri spazi aziendali. «Investire, partendo da ciò che offre la terra, per dare radici al futuro», è la filosofia di Valentina Moretti, cui fa eco la sorella Francesca: “Credo ci sia una responsabilità sociale nel promuovere e nel raccontare il territorio. Poi è un circolo virtuoso e ne beneficiamo anche tutti noi”.


L’idea è, dunque, quella di far rete con il territorio, coinvolgendo appunto figure come Marras – che ultimamente sta firmando diversi progetti sull’isola, dagli arredi urbani di Alghero dello scorso anno alle divise dello staff dell’hotel Abi d’Oru a Porto Rotondo – e gli chef chiamati a realizzare il menu della cena di gala per i 120 anni, ma anche altre punte di diamante dell’ospitalità e della ristorazione locale. Per esempio la vicina azienda Sa Mandra, agriturismo (ora anche fattoria didattica) creato 35 anni fa dalla famiglia Murrocu, originaria di Fonni: Rita e Mario – oggi aiutati dai figli Maria Grazia, Michele e Giuseppe – iniziarono con 10 ettari e 100 pecore, conferendo il latte all’industria; poi, la decisione di aprire la loro casa agli ospiti e di mettersi a fare formaggio (tra cui una strepitosa crema di ricotta e pecorino con il timo), salumi, pasta e pani dai grani coltivati in proprio e molto altro, facendosi custodi e cantori di un patrimonio gastronomico e culturale unico. Da venire a scoprire in loco, insieme alle vigne di Sella&Mosca.

Indirizzo

Azienda Vitivinicola – Tenute Sella & Mosca S.R.L.
Società Agricola Località I Piani – 07041 Alghero (Sassari)
Tel. +39 079 997700
Il sito web 

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