Il giovane Matteo Cignetti vince l’Olimpiade Young Chef 2022, il concorso internazionale dedicato ai più giovani e talentuosi cuochi del mondo. Ha conquistato i giudici con prodotti pensati per ridurre lo spreco alimentare e con un espediente “imprevisto”.
La notizia
Non soltanto il giovane Matteo Cignetti, classe 2003 di Strambino, ha vinto il titolo come miglior chef all’Olimpiade Young Chef 2022, ma l’ha fatto anche “a occhi chiusi”. Per l’edizione di quest’anno, il concorso internazionale si è tenuto online a causa delle restrizioni ancora in atto per la pandemia, così i 42 partecipanti provenienti da tutto il mondo hanno dovuto cucinare e raccontare ai giudici tutti i loro passaggi, senza vedere i loro volti: “È stato come correre una maratona bendati”, ha raccontato Matteo.
<br />Ogni concorrente è stato ripreso in diretta, seguito da quattro telecamere, mentre due giudici locali in presenza assaggiavano le loro creazioni ed esprimevano il proprio parere. “Alla fine la medaglia d’oro l’ho conquistata con due ricette pensate per ridurre lo spreco alimentare”, ha spiegato il giovane cuoco. “Il Granny’s Roast Chicken e il Choco&Citrus. Quest’ultima era una tartelletta di frolla con burro prodotto da me, namelaka al cioccolato e creme, marmellate e gelatine fatte con gli scarti di arance, limoni e albicocche”. Durante la gara, però, qualcosa è andato storto: Matteo per errore non ha imburrato la teglia, così al momento di sfornarla, la crostatina si è distrutta. Ma è riuscito a trasformare una penalità in un’opportunità: “Ho presentato il dessert scomposto. È stata un’intuizione e i giudici mi hanno premiato”.
Crediti Matteo Cignetti
Il miglior giovane cuoco del mondo ha da sempre voluto cucinare: “La mia curiosità per ingredienti e ricette è iniziata prima che i ricordi iniziassero a fissarsi nella memoria”, ha raccontato. “A due anni piangevo sempre. Così, mamma Nicoletta doveva tenermi in braccio per calmarmi. E, molto spesso cucinava. Forse sentire profumi e odori, guardare le sue mani mescolare e creare, mi hanno istillato il desiderio di farlo anche io”. Oggi Matteo frequenta l’ultimo anno dell’École Hôtelière de la Valle d’Aosta di Chatillon e il suo percorso è già stato segnato da qualche (altro) successo: nel 2021, per esempio, ha ottenuto il trofeo di miglior allievo degli istituti alberghieri italiani indetto dalla Federazione Italiana Cuochi.
Crediti Matteo Cignetti
“Ciò mi ha permesso di fare stage che mi hanno segnato: al Gardenia, nel torinese, e a La Madernassa di Guarene, due stelle Michelin, quando alla guida c’era Michelangelo Mammoliti”, ha spiegato Matteo. “Queste esperienze mi hanno fatto capire le caratteristiche della cucina che sogno di rendere mia: valorizzazione di ingredienti etici e sostenibili, essenzialità e centralità nel piatto di materie prime vegetali, con le proteine animali in secondo piano. Già da bambino mi piaceva giocare con le materie prime e con i frutti dell’orto di casa. E, anche adesso, nel tempo libero non faccio altro che stare ai fornelli e leggere libri di cucina o sulle piante. Oppure camminare in montagna mentre cerco ingredienti”.
Foto dal sito web di Unione Cuochi Valle d'Aosta
I suoi sogni per il futuro riguardano l’estero e, magari, un ristorante in Italia: “Vorrei lavorare in cucine capaci di completare la mia formazione”, ha detto Matteo Cignetti. “Come, ad esempio, il Central di Lima, guidato da Virgilio Martinez, che ha fatto conoscere la biodiversità del Sud America nel mondo. Il Noma di Copenaghen, icona della creatività, incoronato migliore ristorante in assoluto dai 50 Best Restaurant e Hiša Franko in Slovenia, uno delle insegne simbolo della valorizzazione del territorio attraverso il fine dining. E poi, chissà, magari tornare in Italia e aprire un locale tutto mio”.
Fonte: ansa.com
