Week End Wine

Un rosso d'autore 100% sostenibile: l’anima pura del Barolo Serralunga d’Alba Renaissance 2018 di Fontanafredda

di:
Marco Colognese
|
Copertina barolo fontanafredda

Barolo Serralunga d’Alba Renaissance 2018 di Fontanafredda

L'azienda


Non si può fare impresa senza sentimenti, tutto nasce da lì, è la filiera della vita”. Oscar Farinetti è uno di quegli uomini che si potrebbero stare ad ascoltare per ore ed è colui che nel 2008 con Luca Baffigo fa tornare piemontese Fontanafredda dopo settantasette anni. Da qui inizia un importante processo di rinnovamento e riqualificazione per riportare in alto la cantina. Si parla di 120 ettari tutti intorno a quello che è stato il primo Villaggio Narrante del nostro paese; qui si trovano una Fondazione culturale, due hotel e due ristoranti, tra i quali il notevole Guidoristorante con Guido e Piero Alciati.


La cantina sorge sul terreno donato come pegno d’amore nel 1858 da Vittorio Emanuele II, primo re d’Italia, a Rosa Vercellana, la “Bela Rusin”, il quale la sposò sebbene lei fosse di origini umili, nominandola Contessa di Mirafiore e Fontanafredda. Fu uno dei due figli, Emanuele Alberto, a fondare un’azienda vitivinicola che vanta diversi primati, come l’invio del primo Barolo oltreoceano nel 1886 e la costruzione in cantina delle prime vasche in cemento d’Europa; il Barolo Vigna La Rosa è il primo nel 1964 a riportare in etichetta l’indicazione del vigneto di provenienza.



Ancora, nel 1988, è proprio qui che viene prodotto il primo Barolo a menzione comunale, con la vinificazione separata delle uve del comune di Serralunga d’Alba. A questo proposito Andrea Farinetti ricorda come esattamente trent’anni dopo Fontanafredda porti un’altra grande novità: “Dalla prima menzione comunale mai prodotta, quel 1998 uscito nel 1992, ora nel 2022 siamo qui con il 2018. A distanza di trent’anni siamo nuovi ancora una volta, con il primo Barolo 100% sostenibile. È l’inizio di un nuovo percorso con gli agricoltori che modellano il nostro territorio; nel 2012 li abbiamo convinti a eliminare l’uso dei diserbanti e stiamo procedendo verso la sostenibilità più assoluta possibile. Questo è il primo step, perché vogliamo arricchirlo di sentimenti.”


Ma che cosa si intende a proposito di sentimenti? È tutto legato a quello che qui chiamano Rinascimento Verde: facile ricondurre il nome ai contenuti, nella direzione di un rinnovamento che secondo Fontanafredda vede “la terra al centro”. Sostenibilità in tutte le sue accezioni, quindi, a partire dalla razionalizzazione dell’energia con la riduzione dell’impatto ambientale. In vigna si cerca l’espressione del terreno: abbandonati fertilizzanti di sintesi ed erbicidi, si adotta la tecnica dell’inerbimento controllato. In cantina da tempo è stato ridotto l’impatto della solforosa nei vini e le fermentazioni avvengono con lieviti autoctoni.



Ecco che il simbolo del rinascimento di Fontanafredda è il nuovo Barolo Serralunga d’Alba Renaissance 2018, la speranza, il primo tra dieci sentimenti di una nuova collezione che nella visione dell’azienda per i prossimi dieci anni metterà insieme tre arti come fare vino, scrivere e illustrare, naturalmente con il contributo di scrittori e illustratori di prestigio e attraverso “dieci sentimenti che nella storia della nostra civiltà hanno dato origine alle rinascite collettive”. L’abbinamento alla “speranza” del primo Barolo biologico è stato affidato a Marco Missiroli, che ha realizzato una monografia intitolata “12, gli umani potrebbero chiamarla Speranza” e a Elisa Talentino, illustratrice e pittrice piemontese che ha raffigurato il sentimento con una Cocorita Blu.


Il vino


Questo Barolo l’abbiamo assaggiato e ci ha convinto, pur nella consapevolezza che la sua gioventù, peraltro piacevolissima, nasconde una grande potenzialità. Giorgio Lavagna, enologo dell’azienda, descrive la 2018 come un’annata “classica”: “Dopo una fermentazione di 15 giorni in tini di acciaio inox a cappello galleggiante con frequenti rimontaggi, il vino è rimasto in botti grandi da 50 o 100 hl per 24 mesi, altri 12 li ha trascorsi in cemento. Il clima, del resto, sta cambiando e qualcosa di diverso nell’uva c’è e la maturazione è maggiore rispetto a trenta, quarant’anni fa. Il cemento è un contenitore che riesce a mantenere inalterato il vino più a lungo rispetto all’influenza dell’ambiente. In questo modo evitiamo una maturazione troppo precoce e preserviamo al meglio profumi e aromi senza favorire troppo la velocizzazione dell’affinamento.



Continua Andrea Farinetti: “Siamo tornati alla coltivazione e alla vendemmia come una volta, abbiamo ripreso a raccogliere in cassetta e pigiamo vigna per vigna separatamente; la cosa che trovo bella dell’annata 2018 sono una croccantezza e una freschezza particolari. Era da tante vendemmie che non trovavo un frutto così netto dal principio.” In effetti questo è un vino che già esprime una notevole ricchezza di frutto, insieme a una bella balsamicità. Intenso e speziato al naso, bevuto esprime già una morbida pienezza vellutata. Che lo si aspetti o lo si stappi subito, un vino di immensa soddisfazione.


Indirizzo


Fontanafredda
Via Alba, 15 - Serralunga d'Alba (CN) Italia

Tel: +39 0173 626 111

Sito Web

Wine Reporter

mostra tutto

Rispettiamo la tua Privacy.
Utilizziamo cookie per assicurarti un’esperienza accurata ed in linea con le tue preferenze.
Con il tuo consenso, utilizziamo cookie tecnici e di terze parti che ci permettono di poter elaborare alcuni dati, come quali pagine vengono visitate sul nostro sito.
Per scoprire in modo approfondito come utilizziamo questi dati, leggi l’informativa completa.
Cliccando sul pulsante ‘Accetta’ acconsenti all’utilizzo dei cookie, oppure configura le diverse tipologie.

Configura cookies Rifiuta
Accetta