La notizia
Molti, fra quelli che lo hanno assaggiato, dicono che il gusto ricorda il pan di zenzero: si tratta del pane cotto sul suolo vulcanico, un’idea che lo chef e uomo d’affari Sigurour “Siggi” Rafn Hilmarsson ha deciso di scavare e riportare alla luce. Il merito, infatti, non va esclusivamente a lui, ma si tratta di una tecnica ancestrale che “Siggi” ha ereditato da sua nonna.


Da molti anni, in Islanda, c’è la tradizione di preparare il pane di segale cuocendolo direttamente sul suo suolo vulcanico. L’antica ricetta prevede di scavare nel terreno una buca, porci dentro l’impasto del pane di segale precedentemente inserito all’interno di una pentola e coprirlo con la sabbia bollente per 24 ore. È possibile vedere l’acqua che bolle quando si scava, per via del magma che riscalda gli strati d’acqua appena risalgono in superficie. “Quindi sì, è pane cotto con lava vulcanica”, commenta “Siggi”. “Gli ospiti sperimentano in prima persona la panetteria geotermica mentre sotterriamo un altro impasto di pane fresco nella calda sabbia nera. Dicono che il nostro pane sia dolce, ma non è una torta. Agli ospiti lo serviamo di solito con burro islandese e trota di lago affumicata.”


Sigurour ha lavorato in numerosi hotel e ristoranti dei paesi nordici, ma negli ultimi anni si è stabilito nella sua nativa Islanda, dove gestisce un complesso termale, il Laugarvatn Fontana. Il rifugio, immerso nel mezzo della natura selvaggia islandese, si trova nei pressi del Lago Laugarvatn, che regala alla struttura piscine geotermiche naturali, vasche idromassaggio, bagni di vapore organici e sauna in stile finlandese, con poteri curativi.


Lo stesso “Siggi” completa l’esperienza dei suoi ospiti, proponendo una cucina più “islandese” che generalmente “nordica”. “Direi che la cucina islandese assomiglia sempre meno alla cucina nordica”, ha aggiunto Sigurour. “Siamo nazioni vicine e penso che gli chef islandesi possano imparare molto dai danesi e i danesi da noi. Ma siamo diversi. La nostra cucina consiste principalmente di pesce, agnello e -ovviamente- skyr. Non aspettatevi di trovare tutti gli islandesi che cucinano il pane, però, come facciamo noi: in Islanda il suolo vulcanico viene utilizzato principalmente per riscaldare le case in genere e le serre, permettendoci così di coltivare ortaggi, funghi o bacche durante tutto l’anno.”

Fonte: 7canibales
Foto di Copertina: Quinn Hargitai