Attualità enogastronomica

#IoApro: si inasprisce la protesta dei ristoranti, dal 4 febbraio tende piazzate a oltranza in piazza Montecitorio

di:
Alessandra Meldolesi
|
IoApro

Neppure la crisi politica ferma il movimento #ioapro, che annuncia nuove azioni. Dal 4 febbraio, in rappresentanza di migliaia di esercenti, occuperà a oltranza piazza Montecitorio in tenda, finché non otterrà un incontro risolutivo.

La Notizia

Neppure la crisi politica ferma il movimento #ioapro, che annuncia nuove azioni. I ristoranti degli aderenti sono rimasti aperti anche a cena dal 15 gennaio, nella più scrupolosa osservanza delle norme anti covid. Adesso è il momento di un salto di qualità. Per questo dal 4 febbraio alle ore 15 il direttivo composto di Antonio Alfieri, Momi, Biagio Passaro e Umberto Carriera, in rappresentanza di migliaia di esercenti, occuperà a oltranza piazza Montecitorio in tenda, finché non otterrà un incontro risolutivo per quanto concerne la riapertura di bar e ristoranti anche a cena.

“Siamo rimasti sempre aperti, giocando un po’ con le chiusure per confondere le acque. Ma nel fine settimana non abbiamo mai abbassato le saracinesche”, racconta Antonio Alfieri. Personalmente ho avuto due verbali, che verranno trasformati in multe, che nessuno di noi pagherà. Siamo già partiti con i ricorsi. Dovendo fare un bilancio, dico che ne è valsa la pena alla grande, anche solo per principio, per l’ingiustizia subita e per dare un segnale. Ma non basta: stiamo andando a Roma per piantare una tenda. La bomba scoppiata ieri sera ha sconvolto i piani, perché sono saltati gli appuntamenti con la maggioranza, non quelli con l’opposizione. Ma vogliamo essere i primi anche in questo, poi arriveranno le associazioni di categoria che si prenderanno il merito. Dopo le resistenze iniziali, hanno cambiato atteggiamento. La nostra è stata una protesta gentile nel pieno rispetto delle norme, anche se ci sarà stato qualche balordo, come in qualsiasi situazione della vita. Il nostro punto era aprire in sicurezza, restringendo le misure del governo, in modo da coprire almeno le spese vive. E chi ha continuato a venire da noi lo ha fatto consapevolmente, per sostenerci. Noi non siamo untori”.

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