La Notizia
È innegabile che la rossa rappresenti, sin dalla sua nascita, uno dei maggiori riferimenti mondiali per la valutazione di alberghi e ristoranti e alle porte della sessantacinquesima edizione gode ancora di troppi miti e stereotipi da sfatare.
Sulla base di quale criterio si inseriscono gli esercizi in guida? Quali sono i parametri di valutazione degli ispettori? Come trovare il ristorante giusto tra quelli segnalati? E chi più ne ha più ne metta.
Dubbi a cui è importante dare delle risposte adeguate in favore di chi utilizza la guida come un vero e proprio strumento di viaggio.
La prima cosa da sapere è che l’inserimento in guida è completamente gratuito e solo i migliori ristoranti ed alberghi fanno parte della pubblicazione. Tutti gli esercizi vengono minuziosamente visitati dai temutissimi ispettori. L’ispettore è un illustre sconosciuto che prenota, mangia, dorme e soprattutto paga come un qualsiasi altro cliente godendo dell’assoluta prerogativa dell’anonimato e di opinioni indipendenti.
Utilizzare la guida Michelin potrebbe sembrare molto facile ma in realtà è molto di più che un elenco di stelle: interpretarla nel migliore dei modi significa scegliere il ristorante giusto alle proprie esigenze.
Nello specifico la guida utilizza un linguaggio universale fatto di simboli e pittogrammi divisi in cinque categorie:
– Comfort: forchette e cucchiai, da 1 a 5, sono di colore nero ed indicano la qualità di confort che va da abbastanza confortevole a di gran lusso e tradizione.
– Amenità: forchette, cucchiai e casette di colore rosso stanno ad indicare un esercizio particolarmente piacevole per atmosfera, accoglienza, arredo o tipologia di servizio.
– Simboli distintivi: alcuni ristoranti si distinguono per l’alta qualità della loro cucina attraverso il simbolo del bib gourmand, l’omino buongustaio che segnala i ristoranti di qualità che propongono un menù completo a meno di trenta euro o trentacinque euro per le grandi città, bevande escluse.
Vi sono poi le Stelle michelin che distinguono i ristoranti che propongono la miglior qualità in campo gastronomico: una stella significa un’ottima cucina nella sua categoria; due stelle una cucina eccellente tanto da valere la deviazione durante un viaggio; tre stelle una delle migliori cucine che da sola vale il viaggio.
Non ci è dato sapere quali sono i veri criteri di valutazione dell’ispettore per affidare la stella ad un ristorante ma di sappiamo di per certo che la stella è nel piatto!
Altre valutazioni riguardano la qualità delle materie prime, l’originalità e la personalità dello/a chef nei piatti proposti, la padronanza nelle tecniche di cottura, il rapporto qualità prezzo e la continuità nel tempo.
– Installazione e servizi: sono i simboli che indicano i servizi offerti ai clienti (Parcheggio, strutture per persone disabili, cani non ammessi ecc…)
– Prezzi: sono i simboli che indicano i prezzi minimi e massimi del costo di un pasto, per i ristoranti, o di una camera, per gli alberghi. Gli esercizi segnalati con due monetine indicano i ristoranti che propongono un pasto semplice a meno di 25 euro.
Saper interpretare questi simboli aiuterà chiunque a scegliere il ristorante adatto alle proprie esigenze.
Avete capito adesso quanto sia importante saper leggere la guida Michelin?!