Barbara Manoni ha attraversato un percorso professionale di crescita nei più prestigiosi ristoranti italiani, passando per “Uliassi”, l'"Osteria Francescana" e "Casa Perbellini" fino al ruolo di direttrice di ristorante al “Resort Castelfalfi”, vincendo premi e riconoscimenti lungo la strada.
Barbara Manoni, marchigiana di Ostra Vetere, in provincia di Ancona, comincia la sua avventura in sala quasi per gioco, ma le esperienze nei grandi ristoranti italiani segnano per sempre la sua strada.
Il suo percorso di crescita è stato sempre guidato dalla curiosità. A partire dal primo importante ingaggio: quello nella cucina dello chef tristellato Mauro Uliassi. È stato grazie a lui che ha scoperto il mondo dell'alta ristorazione, capendo veramente cosa vuol dire fare lavoro di squadra, sbagliare e imparare dai propri errori.
Durante i mesi di chiusura del ristorante “Uliassi”, decide di lasciare Senigallia e di andare a fare uno stage molto importante per la sua gavetta: quello all'”Osteria Francescana”, al fianco dello chef Massimo Bottura, Giuseppe Palmieri e Alessandro Bertoni.
Oltre alla passione per il vino, scopre anche quella per i cocktail e inizia a lavorare all'american bar “Spaccio”. Tuttavia, sente di non essere nel suo posto e torna quindi a casa, a lavorare nell'altro grande ristorante di Senigallia, alla “Madonnina del Pescatore”. Un rapporto bello, di fiducia reciproca, tanto che, a un certo punto, vengono affidate a Barbara addirittura le chiavi del ristorante “il Clandestino” a Portonovo.
In questi anni a supportarla e a starle accanto c'è Luca Abbadir, sous chef di Cedroni, il quale l’ha aiutato ad arrivare a “Casa Perbellini”, dove Barbara lavora tuttora. Nella realtà bi-stellata a Verona ha trovato la propria dimensione grazie a una brigata giovane e piena di grinta. La gestione le è valsa il premio di miglior Maître di Sala Nazionale da parte di Identità Golose nel 2017, e anche il miglior Servizio di Sala dalla Guida Michelin nel 2019.
Nel 2023 Barbara si è spostata in Toscana al “Resort Castelfalfi” in veste di direttrice di ristorante. "Ciò che più mi emoziona è quello che si viene a creare a ogni servizio tra sala, cucina e cliente. Un rapporto intimo che, senza che ce ne accorgiamo, nasce per magia e fa stare bene tutti"
