Giuseppe "Beppe" Palmieri, nativo di Matera, ha forgiato la sua carriera nel mondo del vino e della ristorazione, scalando posizioni da “Villa Crespi” a “Osteria Francescana”. Il suo libro "Sala e Cantina" riflette su un'esperienza ventennale, sottolineando l'importanza del lavoro di squadra nella ristorazione d’élite.
Nato a Matera nel 1975, ha iniziato a forgiare una carriera nel mondo del vino e della ristorazione una volta raggiunta la maggiore età. La sua tecnica di servizio è germogliata in 3 lezioni AIS, ma si è sviluppata pian piano, accumulando esperienza.
Il suo percorso lo ha condotto dal lago di Garda alla Riviera Romagnola, per poi fermarsi al tri-stellato “Villa Crespi” a Orta San Giulio, dove ha dedicato due anni ad abbracciare l'eccellenza e il vino, sotto l'egida di colleghi esperti guidati dallo chef Cannavacciuolo e clienti sofisticati.
La svolta professionale per Beppe arriva con il suo trasferimento al Relais&Chateaux “Locanda l'Elisa” di Lucca, dove ricopre per la prima volta il ruolo di maître. Segue poi un passaggio alla “Locanda Solarola” con Bruno Barbieri, dove accade l'incontro decisivo con Massimo Bottura e Lara Gilmore, fedeli clienti della domenica. Dopo, Beppe ha deciso di visitare l'”Osteria Francescana”, scoprendo piatti inarrivabili e vini incredibili, oggi premiati con tre stelle Michelin e una stella verde per la sostenibilità.
Beppe entra all'”Osteria Francescana” nel settembre del 2000, fondendosi con il talento innovativo di Massimo. Insieme, intraprendono un viaggio di crescita parallela che porterà l'Osteria Francescana a essere celebrata come paradigma vincente nel panorama gastronomico mondiale. Oggi, Beppe riveste il ruolo di Restaurant Manager ed è diventato un'icona nel settore.
Proprio lui, il "cameriere più famoso al mondo", gestisce da anni la sala di un ristorante due volte nominato il migliore al mondo dalla classifica World’s 50 Best Restaurant.
Nel suo libro "Sala e Cantina", racconta considerazioni, storie, riflessioni e ricordi di un'esperienza più che ventennale vissuta tra bottiglie, tavoli e l'eccellenza culinaria dell'Osteria Francescana. Secondo Beppe, un buon maître deve avere senso del gruppo, umiltà, apertura mentale, cultura, conoscenza e rapidità di pensiero: “Noi maître siamo abituati a trasformare i vincoli in opportunità".
