Lo chef taiwanese, secondo classificato ai 50 Best Asia, chiude Andre a Singapore e chiede a Michelin che Raw a Taipei, sia escluso da ogni nuova edizione.
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Anche André Chiang, punta di diamante della cucina asiatica, dice no a Michelin
Le stelle Michelin? Una disgrazia, non certo una benedizione. La pensa così la cuoca belga Karen Keygnaert, che dopo 5 anni ha deciso al pari di Sébastien Bras di restituire gli anelati macaron. Un contagio che l’11 ottobre si è esteso anche allo chef Andre Chiang, nato a Taiwan 41 anni, fra le punte di diamante della cucina asiatica. Il suo ristorante bistellato Andre, situato a Singapore, capitale orientale del fine dining, negli ultimi anni ha mietuto successi, classificandosi secondo ai 50 Best Asia e quattordicesimo nel ranking mondiale. Dopo 30 anni di cucina e 7 alla sua guida, Chiang ha deciso tuttavia che il 14 febbraio i suoi fornelli resteranno spenti per sempre.
L’annuncio è stato dato in una e-mail spedita alla stampa all’alba dell’11 ottobre, cui era allegata una lettera firmata dallo stesso Chiang. Vi annunziava l’intenzione di fare ritorno a Taiwan dopo la chiusura e di restituire le bramate stelle Michelin, chiedendo di non essere incluso nella prossima edizione. “A seguito dell’espansione della guida Michelin in Asia, credo che presto verranno lanciate nuove edizioni a Bangkok e Taiwan (dove è situato il mio secondo ristorante Raw, a Taipei). Poiché auspico che Raw diventi il luogo dove potrò focalizzarmi sull’educazione, lo sviluppo e la cucina dopo il mio ritiro dal ristorante Andre, chiedo inoltre che anch’esso sia escluso dall’edizione di Taiwan (o Taipei)”.
Sarebbe infatti giunto il momento di trasmettere testimone e cognizioni alle prossime generazioni di cuochi taiwanesi e cinesi, dando inizio a una nuova vita. “Sono l’unico cuoco cinese citato nei 50 Best e molti cuochi asiatici guardano al mio esempio. Spero di poter dedicare più tempo alla trasmissione delle conoscenze invece di migliorare sempre più il ristorante Andre /…/ Ho sempre cercato questo momento di perfezione irrealistica – le tre stelle, il primo posto ai 50 Best… Finché non mi sono accorto che questo momento è già perfetto così com’è”. La decisione è stata presa sulla cresta dell’onda, all’acme del successo, ha commentato il socio Loh Lik Peng, che ha condiviso la scelta di Chiang.
La fotografia di copertina è di Yew Jia Jun