Food&wine

Storie di Barman vol. 1 – Roberto Simoni fra sogno e realtà

di:
Lido Vannucchi
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storie di barman vol 1 roberto simoni fra sogno e realta a4ae

Storie di Torbide Notti; alcol, donne uomini e visioni. Storie di Barman, una professione leggendaria fatta di racconti veri, falsi e sognati.

La Storia

La storia di Roberto simoni 


Conosco il giovane ragazzo da molto tempo, sono un assiduo frequentatore della splendida cucina di Valentino Cassanelli che con il Sommelier Sokol Ndreko mi fa vivere cene indimenticabili. Cassanelli è uno dei giovani chef più promettenti d’Italia, i suoi piatti sono capolavori di estetica e di arte gastronomica, ha palato, ha classe, è un vero fuoriclasse, ma sicuramente non è solo, Sokol ai vini è unico, il suo lavoro è magistrale, abbina, sì Sokol ancora abbina, un’arte quasi persa, sa accostare a ogni pietanza di Valentino un nettare per cui si può solo dire “sì, questo è perfetto”. Non solo vino ma anche birre, succhi, liquori, Drink.


È qui che entra in scena Roberto che spesso si collega al Sommelier su alcuni piatti, stupendo con meravigliosi colpi di scena. Come potevo dunque non parlare di questo giovane Barman. Al primo incontro avvenuto circa tre anni fa, disquisendo su MITO, Negroni, Gin Tonic e via dicendo, decide di farmi assaporare un nuovo miscelato: grandissimo, eleganza smisurata e acidità impunita. Quel nuovo Cocktail è stato da lui stesso battezzato “Lido d’Autunno” ed è diventato uno dei must delle scorse stagioni, ma lo si può ancora sorseggiare sulla terrazza al settimo piano, una luminosa terrazza sulla sommità di un cubo di vetro che domina tutta la Versilia. Siamo in paradiso o qualcosa di simile, qui gli angeli hanno nomi comuni, Roberto, Valentino, Sokol e Cristina, l’angelo custode, la direttrice, bella signora dai modi gentili che protegge per noi questo luogo del cuore.

 

Un sogno che spero una sera si possa avverare


ore 3 del mattino, la stanchezza mista al desiderio prendeva forma e mi faceva molta compagnia, sentivo le mie gambe vive, i miei occhi lucidi e pieni di gioia mi guidavano nella notte, una brezza sottile, accentuata da sogni erotici. Quello sguardo mi aveva pervaso, mi aveva lasciato basito e poi quelle parole, come potevo interpretarle, non sapevo dare loro un significato. Ma ecco poi il bagliore di un lampo a illuminare una nuvola di fumo, illuminò lei.


Se ne stava lì appoggiata, le gambe nude a piedi scalzi, il tacco 12 accanto a lei disordinatamente posato, alzai lo sguardo, impaurito di non trovare lei, di non trovarla con uno sguardo di consenso, ma lei era in attesa. Quella sera il susseguirsi dei drink aveva sortito in lei un effetto inaspettato, mi sentivo di colpo inappropriato, non avevo più la mia divisa, ero semplicemente in strada ma non avevo più i panni del barman. Ora dovevo trovare la forza, la volontà di non essere banale, ma il mio ventre si contraeva e la mia voce si strozzava, ma lei giunse in tempo, “attendevo te, vorrei finire la mia notte con te”. Le strinsi la mano le strinsi la vita, l’imbarazzo era fortissimo.



Assaggio sempre i miei drink, e questa sera erano stati numerosi. Trovai il coraggio, mi sentii finalmente e nuovamente uomo, continuai a non parlare, la mia piccola mansarda fece il resto. Il cielo si era fatto improvvisamente più scuro, dei lampi lo squarciavano, l’aria era perfetta, il caldo accarezzava i corpi, la brezza li rendeva molli, cedevoli. Dalla finestra una luce improvvisa, un frame illuminò le scarpe, poi un boato, lei si avvicinò, sentivo il suo corpo vibrare e farsi sempre più sensuale, si stava lasciando andare.

Di nuovo un lampo a illuminare la canotta di seta gettata a terra. Immaginavo cosa stessero stringendo le mie mani. Le mie labbra ardevano dal desiderio di poggiarsi sulle sue, le cercavo invano, le poggiai sul collo, era freddo, gelido. Salii ancora, inebriato dal suo profumo effervescente, avido di suggere il suo piacere, di farla mia, per capire fin dove poteva spingersi il mio desiderio, ancora incredulo per la recente conquista.

Il suo sentore di lievito e crosta di pane mi svelò immediatamente il suo nome. Non avevo più dubbi, non potevo indugiare oltre. Le mie labbra procedevano sicure, ma per meglio godere di quell’attimo in tutta la sua interezza avevo bisogno di luce, e la stanza finalmente pervasa di chiarore mi rivelò il suo nome: Madame Isabelle Bouchard Millésime 1996.

 

Vere storie di vita



Roberto Simoni, nato nel 1986 nel giorno più bello dell’anno, nel borgo etrusco di Volterra, trascorre l’infanzia e l’adolescenza a Pomarance. Per i primi nove anni ha vissuto al terzo piano di un condominio a pochi passi da uno dei bar storici del paese, il Bar Nuovo. Dietro al banco c’era Umberto, che tutti chiamavano “Bombolo”. Roberto non sa se a quell’età la sua mente inconsciamente sapesse già quello che avrebbe fatto da grande, ma sia il suo ricordo che l’atmosfera del bar avevano lasciato in lui qualcosa di indelebile e unico.

Dopo il diploma in ragioneria nel 2005, si sposta a Pisa per gli studi universitari, che interrompe un anno dopo e la voglia di intraprendere il cammino dietro un bancone si fa così forte che, tra un esperienza e un’altra, nell’aprile del 2008 approda a uno storico villaggio turistico del livornese, il Riva degli Etruschi. Qui trova Enrico Clores, la prima persona che ha segnato l’inizio della sua crescita professionale grazie alla sua personalità e competenza. Tradizionalista e della “vecchia guardia”, il sig. Enrico lo inizia al mestiere dietro il bancone.


Dopo Riva degli Etruschi, nel 2009 passa al Petriolo Spa Resort. Lì incontra un’altra persona importante, sia per la sua crescita professionale che personale, Mario Saccani. Con lui riesce a muovere i primi passi nell’hotellerie che conta, iniziando a conoscere prodotti, metodi di lavoro, spirito di sacrificio e passione pura per questo lavoro.

A fine 2010 l’imbarco come bartender su Insignia, nave della flotta di Oceania Cruises, un’esperienza molto breve ma che gli permette di conoscere Paul, un grande mixologist. Il 2011 si potrebbe definirlo l’anno della svolta. A Gennaio parte una nuova avventura in Inghilterra per perfezionare il suo inglese balbettante, quattro mesi dedicati ad apprendere il più velocemente possibile la lingua e rubare qualche segreto dei bartender di Londra e dintorni. Pochi mesi dopo il Tombolo Talasso Resort gli apre le porte come 2° barman ma il fato ha voluto che a fine giugno gli venga proposto di fare il 1° barman. Sfida che accetta e che gli regala ottime soddisfazioni.


Nel 2012 una nuova svolta: inizia l'avventura al Four Seasons di Firenze dove grazie a Luca Angeli, apprende nuovi metodi di lavoro, nuove tecniche di mixologist, nuovi accostamenti, nuovi segreti. A Dicembre arriva la chiamata del Principe a Forte dei Marmi. Che dire, due anni importanti in cui ha potuto esprimere la sua idea di bere grazie anche a chi ha creduto in lui. In primis il direttore, Cristina Vascellari. A seguire Sokol Ndreko e Valentino Cassanelli, rispettivamente restaurant manager ed Executive chef.

 

I Drinks

Ricerca della qualità, sperimentazioni di abbinamenti, collaborazione, approfondimento nella conoscenza del prodotto, fanno nascere drink che veramente incarnano il suo concetto di bere miscelato. Tre-quattro ingredienti al massimo. Così nascono drink come lo Ying & Yang (Hendrick’s gin, bitter al sedano, lemongrass e basilico), l’Infinity (Kettel one, pepe rosa, lavanda e bitter al pompelmo), il N°1 (Campari, Pimm's, concentrato di campari e ginepro). Per ora la sua storia si interrompe qui, ma solo sulla carta, perché ora è giunto il momento di bere sul serio.

 

“ascolta un barman e la tua vita sarà meno monotona”


Mito


4 cl. di Campari

4 cl. di Punt&Mes

Fetta di arancia






Ying & yang


7 cl. di Hendrick’s gin

3 gocce di bitter al sedano Bitter’s Trouth

6 rondelle di lemongrass

1 fogliolina di basilico






N°1


4 cl. di Campari

2 cl. di Pimm’s

0,5 cl. di concentrato di Campari e Ginepro

Il concentrato al ginepro ha una proporzione di 4 cl. di Campari e 6 grammi di bacche di ginepro. Si prepara nel blender frullando il tutto, successivamente viene filtrato per eliminare tutti i residui.







Indirizzo

Terrazza Hotel Principe Forte dei Marmi

Viale Amm. Morin 67 - 55042 Forte dei Marmi (LU)

Tel.39 0584 783636

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+39 0584 783636


Mail: info@principefortedeimarmi.com

Il sito web dell' Hotel Principe Forte dei Marmi


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