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Jeunes Restaurateurs d’Europe: Ecco il nuovo presidente italiano e le cinque nuove entrate

di:
Alessandra Meldolesi
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Sala, impresa e clientela giovane: sono le priorità dei JR nell'era Stabile contro l'immaginario televisivo del cuoco. Con lui 5 nuovi associati: Stefano Deidda, Deborah Corsi, Riccardo De Prà, Emanuela Tommolini e Giulio Coppola.

La Notizia

Marco Stabile nuovo presidente di JR 


Non è un paese per giovani, tanto meno nella ristorazione. Le riflessioni e gli obiettivi del settimo presidente dell’associazione, Marco Stabile, chef di Ora d’aria a Firenze. Le testimonianze di due new entries: Deborah Corsi della Perla del Mare a San Vincenzo e Stefano Deidda del Corsaro a Cagliari.


Marco stabile



“Sono entrato nell’associazione nel 2008, dopo averla vissuta in qualità di secondo con Marcello Crini al Salotto del Chianti. Mi ero innamorato dell’energia e del divertimento, del sentimento di famiglia che la pervade; soprattutto dell’interscambio culturale quotidiano fra i diversi membri, ovunque essi operino. Così, come chiunque altro, ho avanzato la mia candidatura, scaricando il modulo dal sito. Dopo la cernita preliminare ho subito le 3 visite di rito, una da JR toscani, le altre da membri esterni, ma sono stati tutti bravissimi a mantenere l’anonimato, tanto che non mi sono mai accorto di niente. Dopo 7 anni posso concludere che l’associazione mi ha aiutato a maturare e a crescere professionalmente, a capire meglio il nostro obiettivo. Che non è andare in televisione a recitare la parte di uno chef che nemmeno esiste, creando pregiudizi verso il settore, ma essere sul pezzo ogni giorno. La nostra peculiarità è il doppio ruolo di chef e imprenditori. Gente che lavora ogni giorno, a suo rischio e pericolo. In queste condizioni occorre molta più passione e più coraggio, specialmente oggigiorno; tutti noi ricordiamo quando abbiamo aperto, spesso senza riuscire a ritagliarci uno stipendio. E di questi tempi la sfida è anche non chiudere, quindi si premia la qualità dello chef ma anche un risultato imprenditoriale.

Le linee guida del mio mandato? Abbracciare le altre associazioni, per fare sistema, porte aperte all’Europa e dialogo con le istituzioni, per esempio nella preparazione al Bocuse d’Or, dove ci piacerebbe dire la nostra. Avremo una casa a Milano nel quadro di Expo, con 24 membri italiani e 11 europei. E ci muoviamo nel senso della formazione: la scuola alberghiera di Stresa sarà la prima patrocinata dai JR, con due borse di studio, una per la cucina e l’altra per la sala. Emergenza questa che rientra fra le nostre priorità. Ci sono poi le iniziative in favore degli enti benefici, per esempio AIRC, attiva nella ricerca contro il cancro. A Siena presenteremo alla mensa universitaria un piatto per Expo a 8 mani, pensato dai JR toscani per rappresentare la regione: lo serviremo gratuitamente a 1200 ragazzi, perché noi Jeunes Restaurateurs abbiamo bisogno anche di clienti giovani, che siano il nostro futuro”.


Deborah corsi


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fotografia archivio Lido Vannucchi
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“Entrare è stata un’emozione fortissima, perché io, che sono sostanzialmente autodidatta e sono cresciuta alla Perla, senza esperienze all’estero, seguivo l’associazione da sempre. Da soli non si può crescere: bisogna fare gruppo per riuscire insieme. Talento e passione, recita il motto. Avevo già fatto domanda ma senza successo, forse perché non ero pronta. Essere accettata quest’anno ha quindi rappresentato un traguardo. Un’importante occasione di confronto e una nuova fonte di stimolo per affrontare una vita anche dura, soprattutto per le donne. Ho visto che nell’associazione siamo tante ed è una cosa positiva, perché abbiamo un modo nostro di vivere la professione e di interpretare la cucina, anche istanze differenti su cui forse è il caso di riflettere”.


Stefano deidda



“Tutto benissimo: l’accoglienza e l’affiatamento sono stati al di sopra di ogni aspettativa. I JR hanno idee ben precise, sanno dove vogliono andare e hanno un programma condiviso. A spingermi a candidarmi è stato il desiderio di entrare in una grande famiglia, come se facessimo tutti parte di una sola brigata. E mi sono trovato d’accordo su tutti gli obiettivi delineati nei briefing. Già in passato mi ero candidato, ma c’era stato qualche problema di natura burocratica, che ho risolto. Adesso da neofita voglio solo ascoltare. L’idea è quella di guadagnarmi pian piano la fiducia del gruppo, facendomi portavoce della sua filosofia. In Sardegna siamo solo due: io e Luigi Pomata, il cui ristorante dista sì e no 50 metri dal mio, sulla stessa strada di Cagliari. Pochi ma amici, quindi. Ed è stato particolarmente importante per me che Luigi fosse così contento della mia candidatura, del mio ingresso e anche del buffet che ho preparato per l’inaugurazione, al fine di fare conoscere la mia cucina agli associati”.

 

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